Tarcisio Mazzeo: «Non tutto è da rifare nel Genoa»

Un’analisi precisa e puntuale sui pregi e difetti del Genoa dopo la sconfitta contro il Napoli. La esegue il giornalista della settimana di Pianetagenoa1893.net, Tarcisio Mazzeo. Il famoso cronista dei programmi sportivi di Radio Rai può tranquillamente svolgerla dall’alto della sua assidua frequentazione alle gare disputate dal Grifo. Non tutto è da buttare, ma occorrono […]


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Un’analisi precisa e puntuale sui pregi e difetti del Genoa dopo la sconfitta contro il Napoli. La esegue il giornalista della settimana di Pianetagenoa1893.net, Tarcisio Mazzeo. Il famoso cronista dei programmi sportivi di Radio Rai può tranquillamente svolgerla dall’alto della sua assidua frequentazione alle gare disputate dal Grifo. Non tutto è da buttare, ma occorrono precisi correttivi in alcuni reparti come il centrocampo.

Dopo la sconfitta con il Napoli si può tracciare un profilo del momento attraversato dal Genoa?

«Premetto che occorre un’analisi critica di ciò che non funziona e di quello che invece va bene nella squadra di Ballardini. E’ secondo me è errato affermare che “tutto sbagliato e tutto è da rifare” per dirla alla Gino Bartali».

Prego, svolga pure…

«Purtroppo in rosa ci sono una serie di giocatori che non sono ancora pronti per il nostro campionato. Uno di questi è Veloso: non l’ho mai visto disputare gare su alti livelli come sa fare. Vedendo giocare Rafinha capisco perché Gasperini non lo utilizzava in difesa e lo aveva spostato a centrocampo: per ora il brasiliano non convince come terzino».

Come vede la situazione nel settore centrale?

«Trovo Kharja in grande difficoltà: è un giocatore di sicura qualità, ma la deve concretamente dimostrare. La squadra si appoggia tutta su Milanetto che è ancora un ottimo giocatore di assoluto rendimento, ma il fatto che ci si appoggi su un giocatore di 35 anni la dice lunga sulla mancanza di soluzioni alternative nella linea mediana».

Passiamo al reparto offensivo…

«In attacco Toni si batte come un leone, ma nonostante il suo grande carattere purtroppo i suoi 33 anni pesano. Dovrebbe però essere assistito meglio dai compagni. Palladino sabato scorso non ci ha fatto vedere quello che sa davvero fare. Destro è entrato a partita compromessa, però è una punta di sicuro avvenire. Però bisogna dire anche che il Genoa ha fior di attaccanti in giro per l’Italia».

Come ad esempio?

«Ad esempio Meggiorini a Bologna. Questo attaccante ha grande caparbietà nel cercare la porta e potrebbe essere davvero utile a Ballardini».

Passiamo ai lati positivi…

«Ranocchia sta attraversando un periodo di forma oserei dire stellare. E’ un giovane giocatore che dimostra una maturità straordinaria da veterano: ricorda tanto Nesta. Riesce a togliere sempre il pallone agli avversari senza mai toccargli le gambe, commettendo fallo. Si spera che resti ancora al Genoa e che Preziosi resista alle eventuali offerte dell’Inter che ha un disperato bisogno di un difensore centrale di gran livello».

Nel complesso come vede il reparto arretrato?

«La difesa funziona sicuramente bene, tenendo a parte Rafinha come affermavo prima. Presi singolarmente i suoi componenti sono molto validi: Dainelli dà sicurezza, Criscito si esprime sempre al massimo. Inoltre c’è sempre Moretti in panchina che possiede grande esperienza. Il problema è il centrocampo che non fa filtro al gioco avversario e la pone in difficoltà».

La classifica rispecchia il momento attuale oppure il Grifo poteva avere qualche punto in più?

«La posizione in classifica del Genoa è positiva: non è riuscito ad ottenere una posizione migliore per i problemi appena esposti. Ritengo comunque che la squadra sia viva: i tifosi devono avere fiducia poiché i giocatori sono motivati».

E arriviamo al derby…

«Negli ultimi anni abbiamo assistito a gare combattute e di buon livello tecnico. Genoa e Sampdoria vi arrivano dopo una sconfitta: certamente entrambe arriveranno con una gran voglia di conquistare l’intera posta. L’assetto tattico dei blucerchiati non ha ancora digerito la mancanza di Cassano: Di Carlo utilizza spesso il duo Pazzini-Marilungo con quest’ultimo che gioca come attaccante di manovra come faceva il giocatore barese».

Qual è la differenza tra le due squadre?

«Secondo me il centrocampo e la conseguente tenuta difensiva. Quella rossoblù non riesce a coprire al meglio per i problemi a centrocampo, mentre quella doriana dà maggiori garanzie. Il reparto mediano ha maggiori alternative ed elementi di peso come Palombo e Tissone».

Marco Liguori

RIPRODUZIONE (ANCHE PARZIALE) DELL’ARTICOLO CONSENTITA PREVIA CITAZIONE DELLA FONTE: WWW.PIANETAGENOA1893.NET

 

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