PAOLO ZERBINI: «Il gioco all’olandese è il punto di forza del Genoa di Gasperini»

Il popolare giornalista, in esclusiva per Pianetagenoa1893.net, analizza la stagione rossoblù


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Per vent’anni è stato uno dei volti simbolo del tg regionale. Da qualche tempo, dopo la parentesi a Telegenova, Paolo Zerbini è uno dei giornalisti di riferimento di Primocanale sia per quanto riguarda l’informazione e l’attualità, sia per occuparsi di sport e di tematiche sempre gettonate, una su tutte il turismo ligure.

Iniziata la propria carriera nella carta stampata, e più precisamente al Lavoro, approda all’Occhio di Maurizio Costanzo, per poi far ritorno alla gloriosa testata genovese. Prima cronista, poi vicedirettore ed infine direttore editoriale, in una carriera in costante ascesa, culminata con il passaggio in Rai. La competenza non passa mai di moda e la nuova avventura a Primocanale costituisce l’ennesima affascinante tappa in grado di rafforzare il rapporto con gli spettatori.

Paolo Zerbini è il giornalista della settimana di Pianetagenoa1893.net

Cinque squadre racchiuse in quattro punti. Il grande equilibrio che sta caratterizzando questo campionato non accenna a diminuire. Quale sarà la fase decisiva?

«In questa stagione tutte le squadre alternano vittorie a passi falsi e, di conseguenza, le distanze in classifica sono molto ridotte. I valori delle formazioni impegnate per un posto in Europa, inoltre, sono molto simili e ciò induce a pensare che fino al termine regnerà l’equilibrio. Anche l’Inter, nonostante il proprio organico ed i diversi obiettivi, nell’ultimo periodo ha accusato troppi passaggi a vuoto, ultimo in ordine di tempo lo scivolone di Catania, ma qui i motivi sono da ricercare nell’eccessiva presunzione».

Quarantanove gol all’attivo senza nessun elemento in doppia cifra. Quando la forza del gruppo prevale sulle doti di un singolo…

«La forza del Genoa di quest’anno è il gioco all’olandese, basato soprattutto sugli esterni. La differenza, finora, la stanno facendo proprio loro, sia in termini realizzativi che per quanto concerne l’efficacia della manovra. La duttilità di Beppe Sculli, inoltre, gli permette di esprimersi bene, in caso di necessità, anche nel ruolo di attaccante centrale, come ha dimostrato contro il Cagliari ed in circostanze precedenti. Non bisogna dimenticare, però, che il ruolo in cui rende al massimo è un altro e, di conseguenza, insistere ad impiegarlo come prima punta potrebbe risultare controproducente».

Il rovescio della medaglia è costituito da una difesa troppo perforata. Dopo l’impeccabile prestazione di Milano, i rossoblù hanno incassato altri tre gol nella sfida casalinga contro il Cagliari. Qual è la sua spiegazione?

«Non si possono paragonare le ultime due partite. A “San Siro” il Grifone è riuscito a mantenere inviolata la porta di Amelia in quanto è sceso in campo con uno schieramento più coperto e con la priorità di non prenderle. I problemi emergono, invece, quando il Genoa decide di giocare a viso aperto come, ad esempio, in occasione della gara contro il Cagliari. A quel punto la retroguardia soffre parecchio e gli attaccanti avversari trovano diversi varchi per andare a segno».

Palladino ha affermato che quella contro il Cagliari è stata la vittoria della vecchia guardia. Condivide?

«Non solo nella partita di ieri ma nell’arco di tutta la stagione, i senatori hanno fornito un rendimento eccellente. Il campionato di Marco Rossi è a dir poco straordinario, MIlanetto a volte rallenta il gioco ma è in grado di illuminare la manovra, Sculli si è consacrato definitivamente mentre Mesto ha raggiunto uno standard di alto livello. Senza dimenticare l’importanza di Scarpi all’interno dello spogliatoio».

Sabato il Genoa si troverà di fronte una Fiorentina galvanizzata dal successo di Napoli e convinta di poter ancora raggiungere un piazzamento europeo. Quali sono le insidie principali che nasconde la sfida?

«A mio avviso molto dipenderà dall’atteggiamento del Genoa. Se punterà soprattutto a coprirsi avrà buone chance di fare risultato, in caso contrario potrebbe andare incontro a grosse difficoltà. Si tratta comunque del momento peggiore per affrontare la Fiorentina, ormai concentrata sul campionato e capace di ritrovare gol e fiducia nell’insidiosa trasferta del San Paolo.

Claudio Baffico

 

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