Mauro Casaccia: “Genoa, per la salvezza serve uno scatto mentale”

Ricorsi, ricordi, pochi calcoli e tante speranze sulla corsa per la salvezza del Grifone spiegati dal giornalista de Il Secolo XIX


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Mettete via calcolatrici, tabelle o pallottolieri: questa rincorsa verso la salvezza sfugge ad ogni previsione. Se non siete giocatori del Genoa, dovrete affidarvi solamente ad un aspetto che fa della vita del tifoso una vera e propria “fede”: la speranza. In una chiacchierata senza troppi calcoli ma con molta speranza, Pianetagenoa1893.net ha parlato con Mauro Casaccia, nota firma del Secolo XIX ed esperto conoscitore dell’ambiente rossoblù, del palpitante finale di stagione che vedrà protagonista (si spera) la squadra di Ballardini nella lotta per non retrocedere.

Se sabato la salvezza era vista come un miraggio, dopo i risultati di domenica il Genoa può tornare concretamente a sperare.

E’ una situazione che ricorda molto la stagione scorsa, quando il Genoa andò a perdere a Bologna complicandosi il cammino per la salvezza, riaggiustato dal risultato favorevole arrivato da Lecce nello stesso pomeriggio. In questo caso però la squadra di Ballardini è dietro in classifica, anche grazie a quel punto conquistato in extremis dal Palermo nel derby con il Catania. La situazione è molto complicata con tre squadre coinvolte in questa corsa. Ha detto bene un vero esperto in materia come Emiliano Mondonico, sostenendo che questo cammino lento sia dovuto in gran parte alla paura delle tre formazioni. Soprattutto il Genoa: in alcuni appuntamenti decisivi non ha sfruttato l’occasione di migliorare la situazione. Lo scatto mentale interno alla squadra sarà la chiave decisiva per questa lotta.

Chievo, Pescara, Torino, Inter, Bologna. Tre trasferte, alternate da due gare in casa. Quanti punti servono per la salvezza?

La soglia per salvarsi è sicuramente più bassa. Non so però quanto possa bastare perché stiamo assistendo ad un finale di stagione molto particolare. Vediamo risultati che testimoniano la voglia di giocare e lottare di squadre apparentemente prive di motivazioni in queste ultime giornate. Alcuni opinionisti sostengono che questo sia un effetto benefico del calcio scommesse: è un discorso che può starci. Certamente, è un aspetto che complica ulteriormente la bagarre per la salvezza. A questo punto, è anche difficile prevedere quanti punti si possano conquistare di qui alla fine: tutte le squadre, motivate o meno, giocano con grande spirito questi ultimi appuntamenti.

Viste le ultime apparizioni, però, il vero avversario del Genoa sembra essere sé stesso.

E’ una squadra che stenta a ritrovarsi, specie dal punto di vista caratteriale. Sono emersi difficoltà psicologiche in un ambiente dapprima rinforzato dal mercato di gennaio dal punto di vista della personalità e dell’esperienza, prima ancora che da quello tecnico. Non tutti gli acquisti, poi, hanno dato l’apporto che ci si aspettava e inoltre l’amalgama non trovata ha complicato ancora di più le cose. Sembra che la squadra abbia una voce unica ma in realtà un po’ di bollori ci sono nei rapporti interni alla rosa o con la società e l’allenatore. E’ un aspetto riscontrabile nell’ultimo intervento di Preziosi, nel richiamare i giocatori alle loro responsabilità. Prima ancora il confronto del dopo-partita con il Napoli ed il confronto Ballardini-Borriello alla vigilia del match contro i partenopei che ha portato all’esclusione dell’attaccante. Sono elementi che fanno pensare ad un ambiente piuttosto nervoso in un’evidente situazione critica.

A quali ragioni imputa l’involuzione della gestione di Ballardini?

Inizialmente questo calo poteva essere riscontrato nelle enormi difficoltà portate dal calendario, con le trasferte di Roma, Firenza e Napoli e nella gara interna con il Milan. Mettiamoci anche alcune questioni arbitrali che in un certo senso hanno influenzato il cammino del Genoa in maniera negativa. La solidità e le certezza di qualche mese fa sono andate perse. Una quadratura che manca ormai da diversi turni, complice di alcuni momenti poco felici di diversi elementi della rosa.

Domenica il Genoa sfiderà il Chievo, sempre più giudice della corsa alla salvezza dopo la vittoria sul Siena. Dobbiamo aspettarci una formazione prudente o alla ricerca di quei tre punti che mancano da troppo tempo?

Il Genoa deve provare a vincere. E’ chiaro che a volte occorre misurarsi con le proprie difficoltà, ma nella trasferta di Verona una vittoria servirebbe come il pane. I gialloblù, dopo il successo sul Siena, godono di una posizione molto tranquilla: se la salvezza non è ancora arrivata matematicamente, i tre punti conquistati in Toscana hanno permesso ai “mussi volanti” di salvarsi almeno simbolicamente. I rossoblù non sono nelle condizioni di intraprendere una partita prudente. Non penso che gli uomini di Ballardini vadano al piccolo trotto. Sarà comunque una giornata molto complicata perché il Palermo affronterà la quanto mai “pazza” Inter, quindi è difficile prevedere un risultato così a botta sicura.

Oltre alle difficoltà del calendario, però, si celano molte altre insidie all’interno delle prossime sfide che coinvolgeranno i rossoblù.

A complicare il cammino per la salvezza possono subentrare le motivazioni dei singoli avversari, vedi Paloschi autore di una tripletta all’andata e desideroso di riscatto dopo essere stato scaricato dal Genoa, o la voglia di rivalsa di Acerbi, dopo essere transitato per tre volte sotto la Lanterna senza mai essere tenuto, per poi venir beccato da Preziosi nell’affare con il Chievo ed il Milan. Il calcio è pieno di meccanismi simili. Per esempio, in vista dell’ultima partita di campionato contro il Bologna, il Genoa dovrà vedersela con un ambiente avverso all’ex capitano Portanova ed ad un Gilardino scaricato  repentinamente all’ultimo momento per fare spazio a Borriello. Per non parlare del Torino: dopo il gemellaggio quasi rotto, il confronto tra rossoblù e granata nel 2009 sancì di fatto la retrocessione della società di Cairo. Quel Genoa aveva sì speranze per la Champions, ma in maniere molto limitata. Leggenda vuole, poi, che Preziosi spingeva per la vittoria a causa di un accordo non rispettato da Cairo nella trattativa per Gasbarroni. Insomma, la strada verso la salvezza è piena di veleni, oltreché di insidie.

Palermo o Siena: chi arriva meglio in questo sprint finale?

Francamente credo che la sconfitta con il Chievo abbia rappresentato una bella mazzata all’entusiasmo del Siena, fino a questo momento l’arma in più della squadra toscana. Inferiori dal punto di vista tecnico-tattico nonostante qualche elemento di spicco come Rosina ed Emeghara, i bianconeri hanno sempre puntato sul carattere e sulla determinazione trasmesse da un allenatore come Iachini. Il ko con i veneti però potrebbe avere infiacchito questa carica. Dal punto di vista psicologico è il Palermo la squadra più in forma: la vittoria sulla Roma ed il pareggio in extremis con il Catania hanno rinvigorito un ambiente che, fino a qualche settimana fa, era già dato per spacciato. Sannino, d’altronde, è un allenatore che sa lavorare molto bene sull’entusiasmo dei giocatori.

E il Genoa?

Dalla sua ha armi tecniche ed individualità di maggior spicco. Per fare punti, però, devono fare davvero la differenza. La corsa per la salvezza è molto altalenante: dopo il vantaggio sull’Atalanta, i rossoblù hanno subito immediatamente un pareggio che ha spento sul nascere l’entusiasmo. Basta un singolo episodio, positivo o negativo, per cambiare radicalmente il destino della lotta per non retrocedere.

Daniele Zanardi

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