Marco Benvenuto: “La medicina migliore è la vittoria”

Stop per il campionato, ma non per il Genoa: il tecnico rossoblù Alberto Malesani sta infatti preparando al meglio l’importante sfida casalinga con il Lecce, valevole per la settima giornata di campionato. Forse è troppo presto parlare di obiettivi, ma quel che è certo è che il match con gli uomini di Di Francesco sarà […]


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Stop per il campionato, ma non per il Genoa: il tecnico rossoblù Alberto Malesani sta infatti preparando al meglio l’importante sfida casalinga con il Lecce, valevole per la settima giornata di campionato. Forse è troppo presto parlare di obiettivi, ma quel che è certo è che il match con gli uomini di Di Francesco sarà una sorta di spartiacque per la stagione del Grifone, che deve tornare assolutamente in carreggiata dopo la doppia sbandata con Chievo e Parma. Pianetagenoa1893.net stila un bilancio del campionato fin qui disputato e guarda oltre ai prossimi incontri con Marco Benvenuto, caporedattore del telegiornale di TeleCity e per l’occasione il nostro “Giornalista della settimana”.

I punti conquistati ammontano a 7 nelle prime cinque partite del campionato. Quale bilancio trae dall’avvio di stagione del Genoa?

Dobbiamo trarre un bilancio legato a tutte le altre partenze di Malesani con le sue squadre. L’altro giorno ho consultato su un quotidiano genovese la tabella con tutte le partenze delle squadre di Malesani: tutto sommato, direi che siamo nella media,  al centro del guado, diciamo. Conquistando i 3 punti con il Lecce, si possono fare dei discorsi differenti. D’altronde, non dobbiamo stupirci: si è sempre detto che le squadre del tecnico veronese partono in modo lento e questa ne è solo l’ennesima dimostrazione. Se in estate si è data fiducia a Malesani, si devono anche conoscere i suoi pregi e difetti, come, in questo caso, le partenze a rilento.

Quali sono i difetti di questa squadra?

Credo che gli aspetti negativi siano più legati alle giocate individuali, a situazioni di alcune individualità, per le quali Malesani non possa fare più di tanto. Con questo, non dico di assolvere completamente il tecnico rossoblù che ha comunque avuto i suoi momenti di défaillance, peraltro ammessi. Direi che i difetti sulla linea mediana si siano palesati in misura maggiore: un giocatore che non ha atteso alle alte aspettative dovute al gran rendimento dello scorso anno è sicuramente Kucka. Un handicap non da poco invece è stato quello di non poter schierare un reparto offensivo in linea con le idee di Malesani, vedi l’infortunio di Zè Eduardo. Credo invece che Caracciolo, ora che i suoi due gemelli sono finalemente nati, possa risollevarsi e non essere più condizionato da quel punto di vista. E’ un mix che non deve allarmare più di tanto. La medicina migliore per tornare in salute è la vittoria, a cominciare da domenica con il Lecce.

Il caso Kucka può destabilizzare l’ambiente?

E’ indubbio che il suo rendimento non sia ai livelli dello scorso anno. Alcuni dicono che, date le sue origini, riesca a dare il suo meglio con delle temperature più rigide; altri invece, sostengono che abbia la testa già a Milano. Io credo che non sia successa la fine del mondo. Ogni volta che un giocatore va all’estero rilascia le solite dichiarazioni, a volte smentite a causa di errate traduzioni o interpretazioni. Diciamocelo: non è una cosa nuova. La società prenderà  dei provvedimenti, ma lo spogliatoio si destabilizza con situazioni che in questo momento non coinvolgono la squadra rossoblù.

Il ritorno di Zè Eduardo può risolvere i problemi legati all’attacco, oltre al rendimento strepitoso di Palacio?

Indubbiamente. Sarebbe banale dire che sia è un giocatore cardine per gli schemi previsti da Malesani. E’ vero, si attende da tempo ma il ritorno di un singolo non può risolvere i problemi di una squadra  Se Malesani riuscisse a schierare un attacco più movimentista, potrà realizzare le sue idee. Elementi di qualità come Jorquera, Palacio e lo stesso brasiliano possono dare ottimi spunti.

Qual’è la sua formazione ideale?

Difesa bloccata, con mediani, come si diceva una volta, che ritrovino lo smalto perduto. Non può che far piacere rivedere un Veloso in forma dal punto di vista psicologico, tonico a livello fisico e  ben stimolato, complice l’assenza dell’ombra di Milanetto alle sue spalle. Davanti vedrei bene il tridente di assoluta mobilità che il Genoa può e deve permettersi.

Parlando di mediani, se Constant tornasse ai suoi livelli sarebbe un toccasana per il gioco rossoblù.

In effetti non ha disputato un avvio così convincente. Ricordo però che arriva dal Chievo, dalla provincia, e ancora prima dalla serie B francese. Una situazione come quella di Genova, sponda rossoblù, non rappresenta quello che fino all’estate scorsa è stato il suo paradigma. Ha fatto qualche passo indietro rispetto al rendimento degli anni scorsi: forse deve ancora ambientarsi nella maniera giusta nella dimensione Genoa.

La partita col Lecce sarà decisiva per il futuro di Malesani?

E’ un discorso che si lascia al senno di poi. Se si decidesse di cambiare l’allenatore, si sceglierebbe un periodo come questo, con una sosta, per sfruttare il momento di pausa per conoscere la squadre e iniziare a svolgere il proprio lavoro. Sinceramente, mi auguro che la voce non si ponga nemmeno. Non posso entrare nella testa del presidente Preziosi, ma, in ogni caso, riterrei sbagliato l’esonero di Malesani.

Il calendario prevede un ottobre “di ferro” per il Grifone: oltre alla prima con il Lecce in casa, comunque da non sottovalutare, ci sarà la Juventus capolista a Torino, la Roma rediviva al Ferraris, l’insidiosa Fiorentina in trasferta e per iniziare “bene” il mese di novembre, l’Inter a Genova.

Forse si poteva approfittare di più in una parte più agevole del campionato, per fare più punti possibili. E’ vero che prima o poi le squadre si incontrano tutte, ma affrontarle così di seguito non è proprio il massimo. Possiamo interpretarlo come un banco di prova. Una prova forse troppo autorevole per un Genoa che finora ha dato l’idea di essere ancora in fase embrionale. Una vittoria franca con il Lecce è  necessaria per essere vaccinati, visto che siamo alle porte della stagione influenzale. Un buon vaccino da tre punti prima di una tormenta, più che di una pandemia. Il Genoa deve trovare le armi necessarie per affrontare al meglio delle sue possibilità questa dura parte di stagione. E le sue possibilità, non sono da poco.

Daniele Zanardi

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