GIOVANNI PORCELLA: «Il rigore fischiato alla Juve? L’episodio più clamoroso dell’intero campionato»

Intervista esclusiva con il popolare giornalista di Primocanale e Primocanale Sport


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La competenza del grande giornalista, la passione del vero tifoso. Un personaggio schietto e trasparente che incarna al meglio il pensiero e la filosofia della maggior parte dei genoani. Per molti è un idolo, per tanti un punto di riferimento, per altri ancora la bocca della verità. In qualunque modo lo si voglia inquadrare, Giovanni Porcella fa parte a pieno titolo della variegata orbita rossoblù. Uno stile inconfondibile che non ammette compromessi. Un giornalismo diretto il suo, quello che tanto piace agli spettatori e che permette di creare un rapporto di fidelizzazione quasi unico. Le sue dirette dallo stadio costituiscono spesso assolute chicche, i suoi commenti dallo studio, invece, hanno il pregio di analizzare con obiettività la situazione. Lodi e critiche premeditate non abitano qui. Ed è anche per questo motivo che il volto di Primocanale e Primocanale Sport è così amato dai genoani e dagli sportivi in generale.

Giovanni Porcella è il giornalista della settimana di Pianetagenoa1893.net

Il Genoa quest’anno ha subito diversi torti arbitrali ma quello di Torino contro la Juve è difficile da digerire…

«Ci sono torti e torti. Il rigore fischiato a Del Piero è stato davvero incredibile e non esito a definirlo l’episodio più clamoroso del campionato, non solo in merito alle partite del Genoa. Sokratis è un ragazzo serio e sincero e, quando afferma che non ha nemmeno toccato lo juventino, c’è da crederci. Poche proteste da parte dei rossoblù? In questi giorni ho avuto modo di parlare con diversi giocatori e mi hanno confessato di aver scelto questa linea per evitare qualche ulteriore conseguenza. Il cartellino rosso estratto ai danni di Moretti a seguito del rigore fischiato a Cagliari dall’arbitro Gava è ancora nella mente di tutti, così come quello ai danni di Rossi contro il Catania in Coppa Italia. E poi mi ha dato enormemente fastidio quel sorriso beffardo di Mazzoleni quando ha indicato il dischetto».

Nel frattempo Roberto Bettega sta cercando di gettare acqua sul fuoco e di prendere le difese del capitano juventino.

«Più che altro sta cercando di difendere il difendibile. Le immagini del rigore hanno fatto il giro d’Italia e l’errore arbitrale è sotto gli occhi di tutti. Inoltre le parole di Mourinho lo hanno disturbato parecchio e così si è sentito in dovere di replicare. Purtroppo lo stile Juve c’è solo quando la squadra vince».

Le cose non sono andate meglio sugli spalti, con il ripetuto lancio di bombe carta da parte degli juventini all’indirizzo del settore occupato dai tifosi del Genoa.

«Non è la prima volta nell’arco di questo campionato che i tifosi bianconeri si distinguono per episodi del genere. Contro il Genoa, purtroppo, sono accaduti fatti davvero deprecabili ed in rete girano immagini raccapriccianti in cui si comprende la concitazione di quei momenti. Mi sarei atteso la squalifica del campo della Juve ma ciò non è avvenuto. Adesso mi auguro che la rabbia dei tifosi rossoblù possa essere espressa con modi civili al fine di non peggiorare la situazione. Nutro molta stima e fiducia nel pubblico genoano e quindi sono convinto che la protesta, giustificata, resterà nei limiti ».

Tornando al capitolo arbitri, quante responsabilità ha il designatore Pierluigi Collina?

«Chi ricopre quel ruolo ha di certo delle responsabilità ma è profumatamente pagato per cercare di svolgerlo al meglio. Purtroppo, analizzando l’andamento del campionato fino a questo momento, saltano agli occhi i rigori concessi al Milan nel suo momento di maggiore difficoltà e gli aiuti di cui sta beneficiando adesso la Juventus. Per quanto riguarda il Genoa bisognerebbe che si mettesse un po’ la mano sulla coscienza visti i tanti episodi negativi che si sono succeduti in questo periodo. Mi riferisco, tra i tanti, al gol annullato a Milanetto contro il Parma e alla rete di Barreto realizzata con una mano».

L’andamento in trasferta del Genoa, comunque, sembra essere migliorato. Dopo il pari contro il Napoli è arrivata l’immeritata sconfitta di Torino.

«Sì, le cose stanno andando un po’ meglio anche se, pur rimarcando che contro la Juve il pareggio sarebbe stato sacrosanto, qualche errore di troppo è stato commesso. Amelia, ad esempio, sul primo gol ha qualche responsabilità mentre Criscito non è stato impeccabile in un paio di circostanze. Fare punti in trasferta è fondamentale anche nell’ottica del fatto che in casa non si potrà vincere sempre».

La corsa ad un posto in Europa League è estremamente appassionante ma alcune formazioni come Palermo e Napoli che sembravano lanciatissime stanno rallentando la loro corsa. Aumentano le chance per il Grifone?

«Il Genoa, anche con i rientri dei vari infortunati, da Palacio a Palladino passando per i lungodegenti Kharja e Jankovic, può sicuramente lottare fino alla fine. Al di là dei risultati, inoltre, ha sempre giocato con grande cuore ed impegno, e solo contro Livorno, Roma e Lille non è stata all’altezza della situazione. Il Napoli fino alla sconfitta di Udine aveva inanellato una serie straordinaria di risultati utili consecutivi. Contro Genoa e Inter a raccolto due pareggi casalinghi ma se avesse vinto entrambe le gare non ci sarebbe stato nulla da dire. Il Palermo è una formazione molto giovane mentre la Samp dispone dei mezzi per restare in alta quota. La Fiorentina? Se non dovesse vincere il recupero con il Milan, per lei la strada verso l’Europa League si farebbe in salita, considerando che è ancora impegnata su tre fronti».

Doveroso, infine, spendere qualche parola su Marco Rossi…

«E’ un giocatore davvero straordinario che sta fornendo un rendimento elevatissimo e, nelle ultime due giornate, ha trovato anche il gol con regolarità. Tutti gli elementi rossoblù sono seri e volenterosi ma Rossi dà qualcosa in più e ciò lo rende il capitano fantastico che tutti conosciamo. Inizialmente il suo carattere timido gli aveva impedito di credere a fondo su di sé ma qui ha trovato l’ambiente ideale per esprimersi ad altissimi livelli. Una chance in nazionale? La meriterebbe ma non è più di primo pelo. Marcello Lippi pare orientato a puntare su ragazzi più giovani come Candreva ed ha tutto il diritto per farlo».

Claudio Baffico

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