GRIFO D’ATTACCO – La prima sviolinata di mister Gilardino

Il Genoa batte il Süditirol, decisive le scelte del nuovo allenatore

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Beppe Nuti, giornalista di Telenord

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Mister Gilardino inizia con una vittoria il proprio percorso da allenatore del Genoa: 2-0 al Südtirol. Parleremo del momento rossoblù con Beppe Nuti, giornalista di Telenord, nella 287ª puntata della rubrica di Pianetagenoa1893.net “Grifo d’Attacco”.

Esordio con tre punti per il nuovo tecnico. «Con due allenamenti avuti a disposizione, mister Gilardino non ha potuto lavorare a livello tattico: infatti si è limitato a modificare il centrocampo, passato efficacemente da due a tre, mentre per il resto ha confermato la squadra. L’allenatore promosso dalla Primavera ha stimolato il Genoa premendo più sulle motivazioni e sull’autostima. Mi è piaciuto particolarmente quando ha cambiato più moduli (dal 4-3-2-1 al 4-4-2 per il conclusivo 4-3-1-2) mantenendo inalterata la voglia di vincere la partita: non era facile battere il Südtirol reduce da dodici risultati utili consecutivi. Sembra proprio che Gilardino voglia curare la gestione del gruppo riconoscendo importanza a tutti gli effettivi in squadra».

Ci parli dei singoli che l’hanno maggiormente colpita in ambo i sensi. «Promuovo i difensori centrali rossoblù: Bani e Dragusin hanno lavorato bene contro gli attaccanti del Südtirol che mister Bisoli ha ruotato nel corso della partita. Sabelli va premiato per il cuore ma entrambe le fasce rappresentano i punti deboli del Grifone, serve quella qualità che Criscito, per citare un nome di mercato rossoblù, può dare nella seconda parte di stagione; Gudmundsson non mi ha convinto soprattutto nel primo tempo perché ha evitato di prendersi l’iniziativa con una giocata. Ilsanker, invece, è subentrato con grande personalità nel momento chiave della gara agendo da frangiflutti davanti alla difesa».

Faceva il nome di Mimmo Criscito: che traccia seguirebbe nell’imminente mercato di gennaio? «Se supportato da un’adeguata preparazione fisica, l’ex capitano del Genoa è un giocatore di qualità che può fare la differenza contro le squadre che si difendono entro la propria metà campo. Rispondendo alla domanda mi sento di dire che servirebbe maggiore coinvolgimento di calciatori che sentono o riconoscono il peso della maglia rossoblù e, di conseguenza, capiscano l’importanza di ritornare in Serie A. É presto per fare nomi ma non mi addentrerei nella ricerca di interpreti stranieri anche perché il vivaio del Genoa ha le sue risorse: basta dare loro fiducia».

La settimana inglese con tre partite ravvicinate terminerà domenica ad Ascoli. «La prima sviolinata davanti a più di ventimila persone ha riacceso l’entusiasmo e ciò darà a mister Gilardino la forza di proseguire nel proprio lavoro: bisogna sentire il supporto della società e dello spogliatoio. Occorre, però, stare attenti a non cadere nei facili entusiasmi del passato perché nel campionato di B l’imprevedibile fa parte del quotidiano: nonostante la Reggina resti a tiro (tre punti sopra e uno scontro diretto da ribaltare) i conti si faranno a partire dal girone di ritorno con proiezioni più certe».

Alessandro Legnazzi e Beppe Nuti

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