Con la sconfitta di Reggio Emilia il Genoa si complica la vita con le proprie mani e da +4 sul Lecce precipita a +1: si deciderà tutto domenica 2 agosto. Parleremo del momento rossoblù con Beppe Nuti, giornalista di Telenord, nella 176ª puntata della rubrica di Pianetagenoa1893.net “Grifo d’Attacco”.
Sassuolo 5 Genoa 0. «É vergognoso perdere così nella partita che doveva essere uno stimolo unico per conquistare la salvezza. Il Genoa è una squadra vecchia, scassinata da infortuni e diffide, e senza mordente. Nicola ha schierato una squadra con poco senso tattico che eccezion fatta per i primi venti minuti non ha opposto resistenze ma, anzi, si è sciolta superata l’ora di gioco».
Ha capito qualcosa circa l’allontanamento di Nicola? «Qualcuno ha proferito qualche parola di troppo all’indirizzo di Maresca che se n’è risentito e ha esatto il nome del responsabile. Il perché non sia saltato fuori, con l’espulsione del mister come da regolamento, resta un mistero: forse lui e il team manager Pellegri volevano coprire il nome di un calciatore che sarà indispensabile contro il Verona. Non mi capacito di altre spiegazioni altrimenti l’interessato si sarebbe spontaneamente costituito».
Genoa-Hellas sarà più difficile di Fiorentina-Genoa? «Ne sono certo. Un anno fa bastava speculare sul pareggio facendo altresì affidamento sulla necessaria vittoria dell’Inter contro l’Empoli. Domenica sarà diverso perché il Parma non ha bisogno di punti e il Lecce giocherà con il sangue negli occhi. Il Grifone deve battere una squadra tosta che vuole arrivare ottava. La salvezza del Genoa è difficile, la squadra è atterrita come se fosse stata emotivamente travolta da un treno».
Juric ha già preso una netta posizione sull’atteggiamento dell’Hellas Verona al Ferraris. «É stato sibillino ma è il gioco delle parti. Conosco il tecnico spalatino, è un duro ma il suo animo è gentile: questo, però, non significa affatto che regalerà qualcosa al Genoa. I rossoblù dovranno conquistare la vittoria solo con le proprie forze ma ormai non so quante siano».
Alessandro Legnazzi | Beppe Nuti
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