GRIFO D’ATTACCO – Genoa senza forza offensiva, a Verona incidente di percorso

La squadra di Blessin è apparsa stanca, svuotata e priva di brillantezza nelle gambe

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Beppe Nuti, giornalista di Telenord

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L’ex Giovanni Simeone condanna il Genoa di Blessin alla prima sconfitta dopo otto risultati utili consecutivi. Parleremo del momento rossoblù con Beppe Nuti, giornalista di Telenord, nella 259ª puntata della rubrica di Pianetagenoa1893.net “Grifo d’Attacco”.

Ha vinto la squadra con una vera prima punta? «Sì, il sedicesimo gol in Serie A rende l’ex Giovanni Simeone l’attaccante argentino più prolifico in Europa: il ragazzo è cresciuto in maniera esponenziale. Dall’altra parte è clamorosa l’incapacità offensiva del Genoa, un problema che risale addirittura ad agosto: i rossoblù non hanno forza d’attacco, Destro è un’ombra (un gol negli ultimi dieci incontri disputati) e Piccoli deve trovare ritmo partita dopo l’infortunio. A Verona i subentri di Amiri e Yeboah si sono rivelati adeguati perché hanno dato qualità, verticalità e profondità sebbene nel complesso non sia emerso il calcio di Blessin».

Il Verona ha disarmato il Genoa? «I gialloblù hanno vinto meritatamente perché sono stati più aggressivi del Grifone in ogni zona del campo vincendo più duelli e riconquistando più possessi: gli uomini di Tudor non hanno regalato nulla. Il Genoa ha pagato l’incognità del dopo Nazionali, la squadra era stanca, svuotata e priva di brillantezza nelle gambe. In aggiunta, Blessin ha sbagliato delle scelte a cominciare dall’azzardo di Morten Frendrup terzino sinistro: poteva lasciare Vasquez sulla fascia, e inserire Masiello, oppure confermare il messicano al centro della difesa e scegliere uno tra Calafiori e Criscito come anche effettuare una staffetta tra i due».

Il pessimismo non deve tornare ad atterrire i tifosi rossoblù. «Il Genoa ha sprecato una situazione vantaggiosa maturata a seguito dei risultati delle dirette concorrenti che hanno giocato tra sabato e domenica fortunatamente senza scappare in classifica: il Cagliari resta a +3, potenzialmente lo è anche il Venezia ma solo se il 27 aprile vincerà il recupero contro la Salernitana all’Arechi. Ciononostante credo che in questa strana Serie A i giochi si chiuderanno all’ultimo secondo dell’ultima giornata: è come il celebre brano dei Beatles “The long and winding road”, la lunga e tortuosa via. Serve continuare a credere nel miracolo tenuto conto che quattro vittorie avvicinerebbero il Grifone alla quota salvezza che non sarà superiore ai 35 punti».

Serve una reazione già contro la Lazio. «Il Genoa deve ritrovare la cattiveria agonistica delle ultime otto partite, che può aver smarrito soltanto in un incidente di percorso, e cercare la vittoria su ogni campo senza fare calcoli o tabelle di marcia. Come insegna la storia rossoblù, domenica (ore 12:30) sarà fondamentale il supporto del pubblico del Ferraris che, curiosamente, ritorna al massimo della capienza nominale contro lo stesso avversario dell’ultima partita disputata senza limitazioni Covid».

Alessandro Legnazzi e Beppe Nuti

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