GRIFO D’ATTACCO – Genoa, i sogni muoiono all’alba

Solo poche settimane fa tutti presumevano un finale di stagione diverso

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Il giornalista Beppe Nuti, voce e volto storico delle emittenti radio-tv genovesi

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Come all’Olimpico, il Genoa si sveglia troppo tardi anche contro il Sassuolo: a Marassi vincono gli emiliani con il punteggio di 2-1. Parleremo del momento rossoblù con Beppe Nuti, giornalista di Telenord, nella 218ª puntata della rubrica di Pianetagenoa1893.net “Grifo d’Attacco”.

Dopo undici risultati utili consecutivi, il Genoa perde l’imbattibilità al Ferraris. «Esatto, e la squadra ha mancato l’aggancio al primato della striscia da dodici risultati di fila stabilita da Gasperini. Ho rivisto i soliti errori, sia di squadra che individuali (il regalo di Masiello a Berardi è inconcepibile): il Grifone ha approcciato la gara con un baricentro eccessivamente basso che lo ha mandato in sofferenza contro il palleggio organizzato del Sassuolo. É normale che tale atteggiamento remissivo porti a subire almeno un gol se la concentrazione e la forma fisica non sono più ottimali dopo una lunga cavalcata effettuata con una rosa vecchia. Ballardini, poi, ha sistemato qualcosa nel secondo tempo cambiando modulo ma brillava soltanto Zappacosta, calciatore di una categoria superiore. Oltretutto si è sentita la mancanza di Criscito e di Strootman».

Gli episodi ancora a sfavore del Grifone. «Premesso che il Genoa ha fatto troppo poco per meritarsi la vittoria, è evidente che gli episodi contino, soprattutto adesso che le giornate sono poche e la squadra accusa stanchezza. A Benevento il presidente Vigorito si è fatto sentire mentre a Genova, dopo un gol di Zajc validissimo annullato per un assurdo fallo a inizio azione (in fotocopia al contrasto di Chiriches che ha propiziato il vantaggio di Raspadori, ma giudicato al contrario), nessuno ha aperto bocca. É un immobilismo che inquieta i tifosi, così come la notizia della mancata licenza Uefa non richiesta entro i termini previsti dal Manuale delle Licenze. La signorilità verso la classe arbitrale è sempre ben accetta ma i torti sono ormai troppi».

A tre partite dal termine come valuta la corsa salvezza? «Per l’ennesimo anno il Genoa, malcostruito in estate e con troppi giocatori in prestito, è costretto a fare i conti gli incroci tra le concorrenti – ce ne saranno molti nei prossimi giorni e coinvolgeranno Benevento, Spezia, Torino e Cagliari – e con i risultati provenienti dagli altri campi. Alcune settimane fa la stagione lasciava intravedere qualcosa di diverso ma, come insegna una famosa pellicola, i sogni muoiono all’alba. Non so all’altezza di quale quota ma il Grifo si salverà, ne rimango fermamente convinto, però che tristezza riuscirci senza la mentalità e la voglia di miglioramento da parte di tutti, società in primis».

Bologna-Genoa, spazio all’ultimo turno infrasettimanale. «La verità è che conta solo vincere mordendo la gara con un gioco d’attacco per chiudere definitivamente il discorso salvezza. Mister Ballardini, però, non deve più sbagliare l’undici iniziale e riproporre Ivan Radovanovic al centro della difesa, un calciatore esemplare che non ha mai fatto capricci e la sua assenza tra il secondo tempo a Roma e i novanta minuti con il Sassuolo ha portato in dote cinque gol nel sacco di Perin. Le poche certezze possono essere legittimamente criticate, se il rendimento è in flessione, ma mai messe in discussione».

Alessandro Legnazzi e Beppe Nuti

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