GRIFO D’ATTACCO – Chiffi non ha voluto rovinare la festa

Pianetagenoa1893.net incontra il direttore Beppe Nuti

Genoa Lapadula Piatek Sandro Juric

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Il Genoa cade nella terza sconfitta consecutiva che rende meno piacevole questo finale di campionato. La squadra di Davide Ballardini è stata sconfitta dal Benevento al Vigorito: non sono mancate, comunque, dei profili di criticità sull’arbitraggio. Parleremo del momento rossoblù con Beppe Nuti, direttore artistico e responsabile dello sport di Antennablu, nella 87ª puntata della rubrica di Pianetagenoa1893.net “Grifo d’Attacco”.

Falanghina del Sannio amara per il Grifo… «Benevento-Genoa mi ha dato l’impressione di una festa, più che una partita. Stadio pieno, entusiasmo sugli spalti, forse per questo Chiffi non ha voluto rovinare tutto quanto con un rigore piuttosto evidente su Lapadula. La terza sconfitta consecutiva lascia l’amaro in bocca perché complica la corsa all’undicesimo posto, un piazzamento che interessa ai tifosi e che era acquisito abbondantemente».

Domenica il Torino: sarà la gara d’addio di parecchi giocatori? «Credo proprio di sì e i nomi sono quelli noti oltre a qualche svincolato come Luca Rigoni. La partita rischia di essere un altro momento di leggerezza, è auspicabile concludere con un risultato positivo visto che il Genoa ha perso molte volte in casa. Preziosi ha un potenziale tesoretto di circa trenta milioni di euro se saranno ceduti Perin e Laxalt. Ho molta fiducia nello scouting rossoblù e nella loro capacità di ricerca di giovani di talento, soprattuto all’estero».

Il Genoa del futuro avrà le radici nella rosa attuale? «L’ossatura deve essere costruita con i sei, sette costanti titolari di questa stagione; poi Preziosi e Perinetti devono sfoltire la rosa portandola a ventidue, ventitré elementi. Non di più, ma comunque funzionali al calcio di Ballardini, che penso virerà verso un 4-3-1-2 o simili. Criscito è il primo acquisto ma manca un terzino: ricordo che il Genoa ha Andrea Beghetto in prestito al Frosinone, non vedo grosse differenze rispetto a Migliore».

Mancini è il nuovo C.T. della Nazionale. «Penso sia l’uomo ad hoc in un momento di grande difficoltà del calcio italiano. Sono contento di questa scelta perché a lui piace giocare bene e vincere, lo ha fatto ovunque. Deve lavorare per far tornare grande l’Italia in ottica Europei 2020 (saranno molto complicati per gli Azzurri) e, spero proprio, anche Mondiale 2022 in Qatar. La Federazione ha svoltato con le seconde squadre, però non in Serie C: i giovani vanno visti crescere in B, al livello più vicino alla massima categoria».

Alessandro Legnazzi, Beppe Nuti

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