GRIFO D’ATTACCO – Il Genoa delle occasioni perse

Il risultato con l'Atletico Madrid non influenzerà la voglia di vincere della Juventus

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Il giornalista Beppe Nuti, voce e volto storico delle emittenti radio-tv genovesi

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Il Genoa cade a Parma e torna alla sconfitta dopo sei risultati utili consecutivi. Al Tardini decide il sigillo dell’ex Juraj Kucka. Parleremo del momento rossoblù con Beppe Nuti, direttore artistico e responsabile dello sport di Antennablu, nella 119ª puntata della rubrica di Pianetagenoa1893.net “Grifo d’Attacco”.

Al Genoa manca coraggio e cattiveria in area di rigore. Concorda? «La squadra deve osare di più, alzare il baricentro e coinvolgere di più Sanabria e Kouamé. Mi continuo a chiedere perché Pandev non inizi mai una partita da titolare: è il calciatore più tecnico in rosa. Il secondo tempo del Tardini poteva premiare il Genoa, che sicuramente non meritava la sconfitta. Peccato che Luca Rigoni, al momento del gol di Kucka, si trovasse in fuorigioco attivo».

Il finale di stagione sarà deludente come l’anno scorso? «Nel 1960 Moravia pubblicò “La noia”, un romanzo psicologico. Il Genoa deve stare attento a non perdere serenità, ora che si è complicato il percorso con le proprie mani. Le prossime avversarie avranno tutte un obiettivo concreto: penso all’Inter e alla Roma che vogliono il quarto posto, all’Udinese e alla Spal devono salvarsi, al derby che è sempre una partita imprevedibile. Il campionato del Grifone, purtroppo, è anonimo».

Mancano sei-sette punti alla salvezza. Il Genoa dove li può conquistare? «Dopo Chievo, Frosinone e Parma il Genoa poteva essere davanti alle squadre emiliane, invece non è stato in grado di realizzare più di due punti (tra l’altro senza realizzare un gol). Il Grifone è una squadra costruita male in estate e mal rattoppata a gennaio. I punti rimanenti vanno fatti, non importa dove».

Genoa-Juventus, la gara è proibitiva ma negli ultimi anni i bianconeri hanno sempre sofferto a Marassi. «E’ vero ma non vendiamo illusioni: la Juventus non regalerà niente, è nel suo dna. Sono certo che la squadra di Allegri verrà a Genova per vincere, a prescindere dal risultato di Champions League con l’Atletico Madrid. Il Genoa deve provarci e non fare più ricorso alla “sana paura” citata da Prandelli, della quale francamente non ho capito il senso».

Beppe Nuti | Alessandro Legnazzi

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