Se fosse passato un alieno dalle parti di Voltri, ieri verso le 17, avrebbe visto i ragazzi dell’Atalanta esultare dopo una sconfitta. Essere felici dopo aver perso non è un ossimoro ma la fotografia finale di Genoa-Atalanta Under 17. I vincitori, i ragazzi di mister Chiappino, abbattuti per il 3-2 subito all’ultimo secondo che sposta gli equilibri verso Bergamo; gli sconfitti, i ragazzi di Bosi, abbracciati come gli è solo capitato in stagione. Il calcio è questo, uno sport capace di ribaltare le emozioni in un attimo.
Il Genoa ha disputato un primo tempo sublime. Squadra corta, concentrata e aggressiva sui palloni in uscita dell’Atalanta. Una prova di maturità di un gruppo unito a tal punto che parte della panchina ha fatto irruzione in campo all’eurogol di Masini, mezz’ala onnipresente. C’è il gruppo ma c’è anche il calcio: il Genoa di Chiappino non è stata una macchina da gol durante la stagione regolare, però la proposta di gioco è indiscutibile. L’U17 genoana ha una propria identità che ha mostrato nel primo tempo.
Il Genoa ha steso l’Atalanta con tre gol in quarantacinque minuti, una tempesta perfetta che poteva portarne in dote anche un quarto. Chiappino ha indicato la via – partire forte – e i suoi ragazzi lo hanno seguito, fino a percepire l’odore della crisi avversaria come gli squali fanno con la preda ferita. I bergamaschi sono cresciuti nella ripresa (non giocavano una partita ufficiale da un mese) migliorando la qualità del palleggio, limitando gli errori e giocando stabilmente nella metà campo rossoblù. Bosi guida una squadra densa di tecnica e potenza, combinata soprattutto in Traoré e Gyabuaa. Il Genoa a Bergamo dispone di due risultati su tre ma i diretti protagonisti hanno già confermato che tra una settimana non staranno a guardare. Non come ha fatto l’alieno passato dalle parti di Voltri, ieri verso le 17.