Piero Cassano: «Vi racconto la mia fantastica “droga” rossoblù»

«Se ho pensato “Solo tu” per il Genoa? No, purtroppo no: però sarebbe una canzone da dedicare al mio Grifone». Ride Piero Cassano, fondatore dei Matia Bazar e grande hitmaker italiano, alla domanda riguardante un suo hit di grande successo della fine degli anni ’70. Il “Genoano famoso” di Pianetagenoa1893.net rivela di aver composto una […]


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«Se ho pensato “Solo tu” per il Genoa? No, purtroppo no: però sarebbe una canzone da dedicare al mio Grifone». Ride Piero Cassano, fondatore dei Matia Bazar e grande hitmaker italiano, alla domanda riguardante un suo hit di grande successo della fine degli anni ’70. Il “Genoano famoso” di Pianetagenoa1893.net rivela di aver composto una canzone per un indimenticato beniamino della tifoseria rossoblù, Gigi Meroni. «Era il 1971 – spiega – e ricordo che faceva così: “Luigino era un bambino come noi”. Purtroppo non mi e’ rimasta nemmeno una copia di quel lavoro che amai tantissimo fin da subito quando lo feci». E così tra una nota e l’altra, Cassano ha accettato di parlare del Genoa. Anzi, ce lo dice in genovese: «Parlemu du Zena!». E prima di iniziare ci racconta che è d’accordo i nostri due hashtag lanciati su Twitter (#InserieBnonvoglioandare e #Vogliamorispetto) e quello del giornalista Cesare Lanza (#Battereilsiena). «Li appoggio tutti in pieno. Ci vuole rispetto da parte di tutti verso il club più antico d’Italia, a cominciare dagli arbitri. Abbiamo subito troppi torti da parte loro».

Com’è nata la sua fede rossoblù?

Sono nato da una famiglia di Boccadasse. Il mio papà, Pietro, macellaio del quartiere, mi portava fin da piccolo allo stadio. La “malattia” rossoblù mi è rimasta ancora: appena posso, mi fiondo al Ferraris e mi compro un biglietto di tribuna per incitare il mio Genoa che definisco la mia “droga” da cui non mi separo mai.

Ci racconta un episodio della sua gioventù rossoblù?

«Quando si giocava il derby andavo allo stadio con il mio amico Claudio Casarini che è poi diventato architetto. Ci siamo mandati tante volte al diavolo per questioni di tifo, ma siamo rimasti sempre ottimi amici. Tra di noi non c’erano mai battute cattive, ma tanta ironia e sfottò. A proposito di amici doriani, a volte ci sono anche dei simpatici e ironici “vaffa” anche con Massimo Morini dei Buio Pesto.

Conosce anche qualche suo collega genoano?

Mi sento spesso con Francesco Baccini e “parliamo” in rossoblù. Tempo fa, durante un viaggio in aereo da Milano a Bari abbiamo parlato esclusivamente della nostra squadra del cuore.

Passiamo al presente: la convince Ballardini?

Sicuramente. Mi spiego meglio con un paragone: Bagnoli mi ha entusiasmato e il mitico Gasperini ha saputo far giocare la squadra alla grande. Pongo Ballardini al loro livello: presenta una qualità in più rispetto ai suoi predecessori. Ha unito la meticolosità del suo modo di allenare al fatto di essere un ottimo psicologo e un motivatore. Così ha saputo risollevare la squadra dal suo disastroso inizio di campionato.

Lo avrebbe voluto dal principio della stagione in panchina?

Sarebbe stato fondamentale. Il pessimo inizio è stato causato dal disastroso calciomercato, in cui si è venduto tanto, e dal vortice di allenatori. Il tutto ha portato la squadra in piena zona retrocessione. Ma ora, grazie anche agli acquisti svolti in gennaio da Preziosi, la situazione è migliorata.

Secondo lei l’organico del Grifone quali posizioni avrebbe meritato?

Se avessimo avuto Ballardini dalla prima giornata saremmo molto probabilmente in una tranquilla posizione di centro classifica.

Dunque il Siena, prossimo avversario al Tempio, è avvertito?

Mettiamola così: guardando la rosa rossoblù e quella del club toscano, quella del Genoa è senza dubbio la più forte. Ma…

Ma?

Occorre considerare il fattore non trascurabile della gran voglia dei senesi di volersi riscattare dalla penalizzazione di sei punti e dalle travagliate vicende del loro sponsor, il Monte dei Paschi. Nel calcio accade che molto spesso chi si trova in difficoltà può trovare le motivazioni per poter sfoderare una prestazione convincente. In più non bisogna sottovalutare Iachini, un tecnico abile.

Che però due anni fa quando era a Brescia perse a Marassi e retrocesse…

Altra storia e altra situazione. Ogni partita è una storia a sé.

Mi faccia però capire: lei è pessimista o fiducioso per la partita di sabato prossimo?

Sono fiducioso al punto tale che le faccio anche una “profezia”. Il Genoa riuscirà a vincere tre gare di fila e a portare a casa nove punti che lo tireranno fuori dai guai.

Però dopo il Siena ci sarà la trasferta a Napoli, un impegno non certo facile…

Secondo me al San Paolo si può prendere un punto. I tanti amici che ho a Napoli, con cui abbiamo uno splendido gemellaggio, non si offenderanno se riuscissimo a dividere la posta. Poi nelle restanti gare potrebbe avverarsi la mia “profezia”.

Oltre al calcio, può dirci cosa bolle nella pentola dei Matia Bazar?

Stiamo preparando il nostro tour che partirà durante il mese di maggio. Abbiamo programmato anche una serie di concerti nell’Europa dell’Est dove abbiamo molti fans.

Marco Liguori

RIPRODUZIONE DELL’ARTICOLO CONSENTITA SOLO PER ESTRATTO PREVIA CITAZIONE DELLA FONTE: WWW.PIANETAGENOA1893.NET

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