[tps_title]Il personaggio[/tps_title]
Antonini, classe 1982, era arrivato dal Milan accompagnato dalla frettolosa etichetta di tappabuchi. Un rinforzo mirato non a puntellare la rosa bensì a favorire il Milan, che si sarebbe liberato di un esubero, avevano detto in molti. Come nelle migliori favole, però, il ranocchio diventò Principe e come Diego Alberto Milito scelse un derby per consacrarsi: 15 settembre 2013, Liverani in panca, lui insieme a Calaiò e Lodi a decretare un successo di proporzioni enormi. Poco più di un mese fa, il diretto interessato Antonini ci avrebbe rivelato tutti i retroscena sulla sua porzione di carriera spesa in Liguria (CLICCA QUI PER LEGGERE L’INTERVISTA ESCLUSIVA): tra i vari argomenti toccati, inevitabilmente si era finiti a parlare di Genoa-Juventus. Una partita che Luca ebbe l’onore di decidere al fotofinish, “vendicandosi” con Max Allegri che l’aveva lasciato partire l’anno prima, quando era tecnico del Milan: “Sono felice solo di aver fatto gol davanti al mio pubblico, non voglio parlare di una storia passata. Mi voglio godere il momento con questa maglia. Cos’è successo? Non lo so, ho corso e volevo far gol. Era da tanto che ero fuori ed avevo bisogno di fare gol, ho passato un periodo difficile ed è bello fare gol qui a Marassi, alla Juventus”.