Adel Taarabt raccontato da cinque citazioni

Partendo da cinque frasi, ecco un ritratto del trequartista marocchino comprendente altrettante sfumature del suo carattere


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“Tutti dicono che ho talento e che già da tempo avrei dovuto passare in un grande club. Qualche anno fa ho avuto la chance di andare al Psg, ma Briatore non volle cedermi, credeva in me. Ora sono al Milan, spero sia l’occasione per dimostrare quanto valgo. Ho un idolo e si chiama Zinedine Zidane, perchè sono cresciuto a Marsiglia. Ora il Milan oltre al Balotelli italiano avrà anche il Balotelli marocchino”

Era il 2014, quando Adel fu ufficializzato dal Milan. Che avesse talento è indubbio, del resto trequartisti che siano indifferentemente impiegabili su più zone del campo come lui ce ne sono pochi. La sua tecnica è cristallina, il suo dribbling spesso letale, il cambio di passo può contare su una sterminata varietà di skills da catalogare gelosamente salvo poi tirar fuori quella più adeguata al contesto in essere. Prestigiatore quando ve n’è la chance, carrarmato quando le circostanze lo richiedono, Taarabt ha doti potenzialmente devastanti. Quando ha esordito col Genoa, il 29 gennaio al Franchi, si è messo in mostra confezionando due assist. E al Grifone aveva già segnato proprio con la maglia rossonera del Milan: progressione, cambio di passo, dribbling secco e fendente imparabile. Questo offre la casa, madames et messieurs.

Taarabt

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