Tutti i precedenti di Fiorentina-Genoa

La Fiorentina ha affrontato il Genoa in incontri casalinghi (uno dei quali disputato a Pistoia) in 43 occasioni, che vanno così suddivise: 39 incontri nella massima categoria, 1 di Serie B e 3 di Coppa Italia. I viola primeggiano a livello della massima categoria, avendo ottenuto 25 vittorie, 9 pareggi e 4 sconfitte, con 82 […]


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La Fiorentina ha affrontato il Genoa in incontri casalinghi (uno dei quali disputato a Pistoia) in 43 occasioni, che vanno così suddivise: 39 incontri nella massima categoria, 1 di Serie B e 3 di Coppa Italia. I viola primeggiano a livello della massima categoria, avendo ottenuto 25 vittorie, 9 pareggi e 4 sconfitte, con 82 reti segnate e 35 subite, e di Coppa Italia, nella quale hanno ottenuto 2 vittorie e 1 sconfitta, con 4 reti segnate e 2 subite, mentre l’unico incontro disputatosi a livello di Serie B si è concluso 2-2.

Domenica 14 marzo 1937 Fiorentina-Genova 1893 1-2 Dopo tre sconfitte in serie (le prime due in Campionato, l’ultima in Coppa Italia), il Genova 1893 si impose a Firenze in un incontro passato alla storia del calcio italiano per l’abbandono al 15’ della ripresa del segnalinee Giuseppe Giannelli di Siena per non coincidenza di vedute a proposito delle decisioni arbitrali con il direttore di gara Camillo Caironi di Milano (la presenza dell’arbitro Achille Pizziolo di Firenze tra il pubblico della tribuna permise la sostituzione dell’ammutinato e la regolare prosecuzione della partita). I rossoblù, che schieravano quattro ex della Fiorentina (Renato Vignolini, Giuseppe Bigogno, Mario Perazzolo, Cesare Augusto Fasanelli) e che furono favoriti dalla defezione al 3’ del 2° tempo di Teresio Traversa (stiramento alla coscia sinistra), prevalsero nel pantano del “Giovanni Berta” in virtù delle reti di Perazzolo (gran tiro al 26’ del 1° tempo da lontano, che sorprese Gino Baggiani) e di Pietro Sante Arcari III (deviazione vincente al 23’ del 2° tempo dopo le respinte di Baggiani ai tiri di Giuseppe Ferrari e di Perazzolo), inframmezzate da quella di Benedetto Stella (punizione con pallone calciato sotto la traversa da 18 metri al 35’ del 1° tempo).

Domenica 18 febbraio 1951: Fiorentina-Genoa 1-0 Una punizione vincente dal limite dell’area di rigore di Sergio Cervato, con una gran botta tagliata nell’angolo alto, a due minuti dal termine vanificò la generosa prova del Genoa, sceso con l’ingrato ruolo di «fanalino di coda» (alla pari di Roma e Lucchese, con 15 punti) sul campo – il “Comunale” – di una Fiorentina sesta in classifica con 25 punti, con l’obiettivo di rinsanguare l’anemica classifica (a fine campionato i rossoblù avrebbero poi accompagnato i giallorossi capitolini nella discesa in Serie B).

Domenica 22 novembre 1981: Fiorentina-Genoa 3-2 Per motivi non strettamente sportivi ma umani è rimasta memorabile la partita disputata dal Genoa a Firenze ebbe un altissimo coefficiente di drammaticità. “Giancarlo non respira più, è morto!” gridò alla sua panchina il capitano del Genoa Claudio Onofri, dopo che Giancarlo «Bell’Antogno» Antognoni (che tre minuti prima aveva riportato in vantaggio, sul 2-1, la Fiorentina, trasformando un calcio di rigore), il quale in un’azione di contropiede si era trovato al 10’ della ripresa ad abbassare improvvisamente la testa per controllare il pallone mal rimbalzato sul terreno di gioco e ad essere colpito alla tempia sinistra da un’entrata scomposta con il ginocchio sinistro avanzato dal portiere italo-jugoslavo del Genoa Silvano Martina. Di fronte a quel grido disperato di Onofri, il medico del Genoa Pier Luigi Gatto si precipitò in campo per tentare di salvare la vita del capitano viola, presto rilevato nel compito dai colleghi della Fiorentina. Antognoni, il cui cuore si era fermato per circa mezzo minuto, venne salvato e poté dopo quattro mesi tornare all’attività agonistica, scagionando, tra l’altro, in sede processuale colui che sarebbe potuto essere stato il suo involontario assassino. L’argentino Daniel Ricardo Bertoni aveva aperto le marcature al 24’ del 1° tempo con un colpo di testa proprio su cross di Antognoni; Fabrizio Gorin II aveva pareggiato dodici minuti dopo con un bel pallonetto; al 26’ della ripresa, su passaggio di Eraldo «Piedone» Pecci, Francesco «Ciccio» Graziani ebbe modo di siglare la terza rete della Fiorentina e sua centesima in Serie A; undici minuti dopo Pasquale Iachini, con una gran botta di sinistro, segnò la seconda rete per il Genoa.

Domenica 16 novembre 2003: Fiorentina-Genoa 2-2 Il 38° incontro di campionato fra le due squadre fu il primo a non disputarsi nella massima serie, ma in quella cadetta, anche se la cosa, in sé spiacevole, rappresentò un’autentica fortuna in senso relativo per le due formazioni, che, qualora nell’estate non fosse scoppiato il famoso caso del Catania (il contenzioso sulla partita interna pareggiata dagli etnei 1-1 il 12 aprile 2003 contro il Siena, la presenza nelle cui file in quell’occasione di Luigi Martinelli generò pareri controversi di giustizia sportiva, portando a un’«estate calda», piena di discussioni e di ricorsi), avrebbero dovuto giocare in Serie C1, la Fiorentina come neopromossa dalla Serie C2, dalla quale dopo il fallimento con la gestione di Vittorio Cecchi Gori jr. aveva dovuto ricominciare, e il Genoa, come retrocesso sul campo dalla Serie B con il Catania e la Salernitana – anch’esse riammesse – e il Cosenza – nel frattempo fallito –. La partita si concluse in parità con due reti viola nel primo tempo (cross di Riccardo «Ricky» Maspero, «torre» di Cristian Riganò e colpo di testa vincente di Mattia Graffiedi all’11’; cross di Angelo «soldatino» Di Livio e colpo di testa risolutivo di Riganò al 45’) e due rossoblù nella ripresa (calcio di punizione di Roberto Colacone e rete in mischia del brasiliano «Pluto» Aldair Nascimento dos Santos al 12’ e calcio di rigore del croato Saša Bjelanovic al 17’).

Stefano Massa

(responsabile scientifico per gli studi sulla storia del Genoa per la Fondazione Genoa 1893)

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