L’addio a Stefano Dal Monte

Segnò la rete decisiva nella Coppa dell'Amicizia del 1963


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Si è tenuto nella mattinata di ieri, sabato 20 giugno 2009, presso la chiesa di San Pietro a Quinto al Mare, il funerale di Stefano Dal Monte, scomparso a soli 65 anni, attaccante del Genoa degli anni Sessanta, da non confondersi con Giorgio «Roccia» Dalmonte II, morto nella natia Aosta diciassette anni fa.

Il Genoa rappresentò per Dal Monte, che vi giocò tra i venti e i ventidue anni, l’apice di una carriera per il resto sempre trascorsa in serie inferiori a quella cadetta con le maglie di Imperia (la squadra della città in cui era nato il 22 agosto 1943), Casertana, Pistoiese e Sestrese.

Della sua carriera in rossoblù si possono ricordare alcuni episodi: l’esordio in Serie A nella partita casalinga del 22 settembre 1963 perduta 0-2 a tavolino contro il Catania per la sospensione dell’incontro decretata per invasione di campo da Grignani di Milano al 32’ della ripresa, quando il risultato maturato sul campo a vantaggio degli ospiti era il medesimo; la rete del 3-0 a Marassi nella gara contro la Lazio (risultato finale 4-1) nella gara che il 16 febbraio 1964 vide il suo ritorno in prima squadra; il goal del 4-0 al 42’ della ripresa nell’inutile vittoria casalinga dell’ultima giornata sulla Fiorentina (che avrebbe trovato la «rete della bandiera» con Orlando due minuti dopo), per più di otto anni (rete di Corradi al 39’ della ripresa del definitivo 1-1 al “Menti” di Vicenza il 28 ottobre 1973) ricordato come l’ultimo segnato dal Genoa in Serie A.

Ma il nome di Stefano Dal Monte ha una ragione molto più importante per figurare nella storia del Genoa. Mercoledì 22 maggio 1963 il Milan (schieratosi con: 1 Ghezzi, 2 David, 3 Trebbi, 4 Benitez, 5 Maldini sr., 6 Trapattoni, 7 Pivatelli, 8 Sani, 9 Altafini, 10 Rivera, 11 Mora sr.) si era imposto, prima squadra italiana a farlo, in Coppa dei Campioni, sconfiggendo in rimonta (doppietta di Altafini a ribaltare il vantaggio portoghese siglato nel 1° tempo dalla «pantera nera» Eusebio) il Benfica di Lisbona nella finale allo Stadio Wembley di Londra.

Domenica 16 giugno i rossoneri, freschi campioni d’Europa, che si schieravano con sei giocatori della finale londinese e cinque valide alternative (1 Barluzzi, 2 David, 3 Trebbi, 4 Pelagalli, 5 Maldini sr., 6 Lodetti, 7 Mora sr., 8 Sani, 9 Altafini, 10 Ferrario, 11 Barison) ricevettero sotto i riflettori di “San Siro” per la finale unica della Coppa dell’Amicizia Italo-Francese 1963 il Genoa di Rosso I, rocambolescamente salvatosi tre settimane prima con un sorpasso all’ultima giornata a spese del Napoli (genoani vittoriosi 1-0 in casa contro il Bologna e partenopei sconfitti 1-2 a Bergamo dall’Atalanta) da un immediato ritorno in Serie B.

Il Museo della Storia del Genoa dispone di un filmato della RAI, dalla durata di due minuti e mezzo, di quell’incontro, che permette di rivivere le emozioni di quella serata. Al 30’ del 1° tempo un colpo di testa di Altafini, che sfruttò un calibrato cross dalla destra di Mora sr. e un’intempestiva uscita alta di Da Pozzo, incanalò il risultato nei binari del pronostico e stabilì idealmente un ponte con la più prestigiosa finale di venticinque giorni prima. Ma al 23’ della ripresa, su cross dalla destra di Rivara, un’angolatissima girata di destro al volo di Dal Monte vanificò il tuffo di Barluzzi sulla sua sinistra. Dodici minuti dopo il portiere rossonero, tuffatosi sui piedi di «Gigi» Meroni II, quel giorno in campo con la maglia numero 9 anziché con la tradizionale numero 7, indossata proprio da Dal Monte, favorì con la sua presa incerta il giocatore che quel giorno aveva deciso di recitare fino in fondo la parte di Altafini a Wembley: Dal Monte tirò una prima volta di destro, vedendosi il tiro ribattuto di petto da David, e poi fu lesto ad indirizzare nell’angolino destro con una battuta d’esterno destro il pallone respinto.

Anche per Dal Monte c’è stata una notte che è durata tutta una vita, la quale purtroppo è giunta troppo presto al termine.

Alla Famiglia le più sentite condoglianze dalla Fondazione Genoa 1893.

La redazione di Pianetagenoa1893.net è vicina alla famiglia di Stefano Dal Monte in questo triste momento.

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