Il senatore Enrico Musso è favorevole al progetto Ferraris

Il progetto, pur essendo preliminare, è molto esauriente, e l’ho personalmente molto apprezzato sotto diversi profili. Sotto il profilo urbanistico, la decisione di mantenere l’ubicazione attuale dello stadio appare ottimale. In primo luogo, l’accessibilità è ineguagliabile: solo una città che avesse il casello autostradale dentro alla stazione ferroviaria centrale potrebbe fare meglio. Qui c’è un […]


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Il progetto, pur essendo preliminare, è molto esauriente, e l’ho personalmente molto apprezzato sotto diversi profili.

Sotto il profilo urbanistico, la decisione di mantenere l’ubicazione attuale dello stadio appare ottimale. In primo luogo, l’accessibilità è ineguagliabile: solo una città che avesse il casello autostradale dentro alla stazione ferroviaria centrale potrebbe fare meglio. Qui c’è un km per parte, percorribile agevolmente a piedi, e con la prospettiva della tranvia già programmata. Allontanare lo stadio in periferia vorrebbe dire, all’opposto, aumentare la “migrazione” delle tifoserie da un lato all’altro della città, e costringere gli ospiti a complicati cambi di mezzi pubblici o ad incrementare il traffico privato. Inoltre, non si toccano (per ora) le carceri, il che rende il progetto credibile per una realizzazione in tempi brevi. Quando si deciderà di spostarle ci saranno oltre 25.000mq aggiuntivi disponibili. Infine, la localizzazione in sé: gli stadi che appartengono alle società sono normalmente inseriti nel contesto urbano principale, e non relegati in periferia. Il progetto permetterà a Genova di ospitare i Campionati Europei senza snaturare la tradizione e la vocazione di un quartiere che già su altri fronti ha pagato pegno (dal depauperamento commerciale al sacrifico di accettare le carceri da molti anni). Del resto, il consenso dei cittadini è elevato, stando ai sondaggi del “Secolo XIX”.

Sotto il profilo architettonico, il progetto è di grande qualità ed esteticamente significativo. L’idea delle lame di accesso è buona, e se sviluppata bene può diventare il “simbolo” architettonico dell’edificio. Mi piace la scelta di realizzare una quinta sul fronte che preveda l’ampliamento con un impatto discreto nei materiali (vetro) che non nasconde la facciata storica e rappresenta un interessante richiamo attraverso la scritta scenografica (sulla falsariga del Museo del Mare). Molto funzionale ed esteticamente ben inserito il parco davanti all’ingresso principale con il parcheggio sotterraneo (sia per l’ottimizzazione degli accessi pedonali e carrabili che per la funzione di filtro/polmone verde di stacco dalla viabilità).

Sotto il profilo progettuale/funzionale, tutte le condizioni della Federazione sono soddisfatte, alla faccia di chi proprio con questa motivazione aveva bocciato in partenza l’idea di ristrutturare il Ferraris. Anche tutti i parametri progettuali richiesti per un edificio di questo tipo sono soddisfatti. Il rischio idraulico va valutato bene: se è effettivamente di portata bicentenaria appare accettabile.

Sotto il profilo economico, infine, 50 milioni di euro sono poco più di un quinto della soluzione exColisa secondo l’ultima stima disponibile (dopo che l’amministrazione si è finalmente accorta che avrebbe dovuto bonificare l’area: si parla ora di 230 M€).

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