Il ricordo di “Pinella” Baldini

All’età di 87 anni è morto all’Ospedale Galliera di Genova, a due giorni dal «derby della Lanterna», l’uomo che segnò la prima rete nelle stracittadine tra il Genoa e la Sampdoria: Giuseppe «Pinella» Baldini: era il 26’ del 1° tempo di quel 3 novembre 1946, quando alla presenza del Capo di Stato Provvisorio, on. Enrico […]


Accetta i marketing-cookies per visualizzare questo contenuto.

All’età di 87 anni è morto all’Ospedale Galliera di Genova, a due giorni dal «derby della Lanterna», l’uomo che segnò la prima rete nelle stracittadine tra il Genoa e la Sampdoria: Giuseppe «Pinella» Baldini: era il 26’ del 1° tempo di quel 3 novembre 1946, quando alla presenza del Capo di Stato Provvisorio, on. Enrico De Nicola, e del Cardinale di Genova, Giuseppe Siri, i blucerchiati si imposero per 3-0.

Della Sampdoria Baldini è stato uno dei giocatori più rappresentativi, ma la sua lunga carriera lo portò a vestire oltre a quelle della Fiorentina (giocò, diciottenne, come mezzala sinistra, nella Finale di Coppa Italia del 1940 vinta per 1-0 sul terreno amico dai viola sul Genova 1893), dell’Ambrosiana-«Inter», nel Faenza (nel Campionato di guerra 1944, essendo nativo della vicina Russi) e nel Como (per sette stagioni, intervallate da un ritorno in blucerchiato tra il 1953 e il 1955, con 18 reti in 56 incontri, che si aggiunsero alle 53 in 129 partite dei quattro campionati tra il 1946 e il 1950), le casacche di due altre formazioni genovesi, l’Andrea Doria nel suo ultimo campionato (il 1945/1946) e il Genoa in quello (1950/1951) che sarebbe stata ricordata per la seconda retrocessione nella cadetteria del Grifone nella sua storia.

Con uno dei rarissimi scambi di giocatori tra Genoa e Sampdoria decisi dai vertici societari, nell’estate del 1950 Vittorio Bergamo vestì il blucerchiato e Baldini il rossoblù (sarebbe poi stato raggiunto a campionato in corso dal portiere Pietro «Piero» Bonetti). I tifosi del Genoa videro raramente il centravanti che aveva impressionato nella Sampdoria in coppia con Adriano «Nano» Bassetto ed aveva esibito le caratteristiche del leader in campo e un tiro di sinistro potente e sovente preciso, tanto da essere schierato in Nazionale al “Luigi Ferraris” in Italia-Portogallo 4-1 del 27 febbraio 1949 (fu la sua unica presenza nella maggiore rappresentativa azzurra in quella che sarebbe stata ricordata come la sua ultima esibizione in Italia prima della Tragedia di Superga).

Solo 6 in 31 incontri furono le sue reti in rossoblù. Una, ancorché inutile, merita di essere ricordata: il 3 dicembre 1950, trasformò un calcio di rigore con un diagonale sulla sinistra di Satiro Lusetti nella porta sotto la Gradinata Nord, portando il Genoa provvisoriamente in parità nel derby poi perso 1-2.

Accetta i marketing-cookies per visualizzare questo contenuto.