La chiave di volta di Ballardini: fare punti correndo meno

Il tecnico di Ravenna ha costruito metà salvezza sfruttando l'acume tattico del Genoa e la sua capacità di leggere i momenti a gara in corso

Mister Ballardini (foto di Genoa CFC Tanopress)

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Prima di cassare in fretta e furia una stagione risolta con la salvezza, è opportuno sviscerare pochi dati analitici del Genoa. La squadra si è fermata a quarantuno punti, quanto basta per non correre rischi: come un atleta che prepara i diecimila metri e ha la crisi all’undicesimo chilometro. Il Grifo doveva fare di più nelle ultime quattro giornate, scivolate via tra in modo sciatto, per dirla alla Perinetti. Il finale di stagione non è piaciuto a nessuno, dai tifosi alla critica, come del resto non è piaciuto il disastroso rendimento casalingo (dieci sconfitte, nuovo record).

Il Genoa ha disputato un buon girone di ritorno con ventitré punti, tanti quanti Spal e Sampdoria. Diciotto, invece, nel girone d’andata, con l’attenuante generica dell’avvio a rilento. Questa squadra, al netto del sensibile impatto che avrà il calciomercato, ha ampi margini di miglioramento soprattutto nella fase offensiva: contro il Torino il primo tiro in porta è arrivato allo scadere del primo tempo per merito dell’intraprendenza di Omeonga. Perché il Grifo tira così poco? Perché le conclusioni sono, in percentuale, nemmeno la quarta parte delle azioni che giungono in prossimità dell’area di rigore? Problemi che dovrà risolvere Ballardini in estate.

Tecnica e tattica a parte, il Genoa dell’anno prossimo dovrà correre bene come quello di quest’anno. Non quantità, ma qualità: qui sta la differenza tra il tecnico di Ravenna e Juric. Con Ballardini il Genoa ha vinto sei partite correndo meno dell’avversario, diciotto punti rastrellati contro Benevento, Chievo, Inter, Cagliari, Crotone ed Hellas Verona. Metà salvezza è stata raggiunta sfruttando l’acume tattico della squadra e la sua capacità di leggere i momenti a gara in corso. Il resto lo fanno le motivazioni, la voglia di vincere e, si sa, anche la fortuna o comunque il non aver sfortuna che è già una grande cosa.

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