Konko scelta non casuale: domani esordio a Firenze con la prima squadra

Il tecnico dell'Under 17 catapultato tra i grandi

Konko Genoa
Konko impartisce le sue indicazioni ai calciatori (Foto Genoa cfc Tanopress)

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É più facile indovinare chi sarà il nuovo presidente della Repubblica piuttosto che il nuovo allenatore del Genoa. Shevchenko ha ricevuto l’esonero dopo la partita di Coppa Italia con il Milan a causa di irreparabili frizioni di mercato avute con Spors e il resto della dirigenza sebbene il campo abbia testimoniato la discreta coesione tra il tecnico ucraino e il gruppo rossoblù: un autentico fulmine a ciel sereno per l’intero (e interno) ambiente rossoblù. La scelta è così ricaduta su Abdoulay Konko l’allenatore che l’anno scorso sfiorò lo scudetto con l’Under 17 e nel girone d’andata dell’attuale stagione ha confermato il primato in classifica della medesima selezione. Si tratta di un profilo privo di esperienza tecnica tra i professionisti ma una figura già dotata di quei vestimenta minimi che devono trovare luogo nel carniere dell’allenatore moderno: duttilità linguistica, buone referenze di personalità, determinato e motivato ad arrivare in alto.

Spors non ha pescato casualmente il nome di Konko oppure su suggerimento del fantomatico, per meglio dire fantozziano, algoritmo: è un punto di caduta individuato dopo aver scandagliato il vivaio del Genoa, strutturalmente ricco di giocatori talentuosi ma anche di tecnici e professionisti. Il marsigliese conosce la piazza genoana e il suo umore, pur essendoci restato poco, e non di meno ha giocato assieme ad alcuni senatori rossoblù – Criscito, Destro e Masiello – con i quali può entrare rapidamente in sintonia chiedendogli di essere dei leader trascinatori. L’avverbio «temporaneamente» relativo alla promozione di Konko non mimetizza del tutto una mossa, partorita da Spors a differenza di Shevchenko, meno transitoria di quanto si possa credere se riferita alla figura del traghettatore classico, semmai ruolo adeguato se non perfetto per un capitano di lungo corso come Luca Chiappino che ha dato tutta la sua vita al Genoa.

Appurato che nel calcio dominano i risultati, è comunque fuorviante credere che la dirigenza abbia ciecamente avallato la scelta di Bubu Konko, peraltro scoprendo una leva giovanile ferma ma comunque attiva dal punto di vista degli allenamenti e della crescita dei ragazzi, senza pensare all’eventualità di un clamoroso risultato positivo a Firenze cavalcando il moto ondoso generato a Milano. Si tratta di uno scenario ipotetico e collaterale rispetto alla chiamata in causa di Bruno Labbadia il quale, salvo firme magari già apposte ma non ancora ufficializzate, è stato congelato dal Genoa nonostante la sua ultima dichiarazione pubblica alla Bild, risalente allo scorso 20 dicembre, specifichi su taluni incarichi di lavoro rifiutati di recente: «Ascolto di più l’istinto». Gli emolumenti del contratto sottoscritto in piena pandemia con l’Hertha Berlino e in scadenza il prossimo giugno giocano una parte determinante tanto quanto l’importanza congiunturale di Konko nella rincorsa salvezza del Grifone. La sua carriera da allenatore inizierà domani sera contro la Fiorentina.

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