Genoa, ci vuole più cinismo: a Crotone è mancato solo il 2-0

Tre gol sprecati in area di rigore, un lusso che nessuna squadra può permettersi. Pandev-Taarabt promossi ma serve una prima punta

Goran Pandev chiede l'ammonizione (Photo by Maurizio Lagana/Getty Images)

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La sconfitta dell’Hellas Verona è un’altra piccola buona notizia per il Genoa. La classifica fa ancora paura ma la salvezza dista solo un punto: inoltre le squadre davanti al Grifo non stanno volando, anzi. L’Udinese cambierà allenatore, Bucchi ha salvato la panchina all’ultimo secondo a Benevento. C’è poco da sorridere in quel gorgo retrocessione, la sensazione è che sarà una battaglia che durerà fino all’ultima giornata. Ballardini ha iniziato con il piede giusto un nuovo cammino che il Genoa ha preferito intraprendere prima di qualsiasi altra diretta concorrente. Nuova conduzione tecnica e consolidamento del ruolo sempre più di riferimento di Perinetti.

Il Grifone riparte da qui, da Crotone. Non sarà la vittoria della svolta, bisogna andarci piano perché l’errore di valutazione è già stato commesso dopo la trasferta di Cagliari. Doveva essere l’alba di un nuovo giorno, invece… Ballardini ne è consapevole e lavorerà proprio su questo: far sentire il gruppo costantemente in gioco, mai appagato e con la giusta cattiveria agonistica, mancata nelle molteplici occasioni per raddoppiare allo Scida. Quante occasioni ha sprecato il Genoa? Almeno due, se non tre: in ogni caso, troppe per chi vuole salvarsi il prima possibile.

Prima Rigoni, con quel prevedibile tiro sul primo palo; poi Rosi, più defilato ma in fotocopia, senza angolare; e nel secondo tempo ancora Rigoni, sul traversone rasoterra di Bertolacci dalla sinistra. Il Genoa doveva chiuderla e gli è andata bene che il Crotone ha fatto il Crotone e non ha sfuriato nel finale. Pandev è uscito dal campo dopo un’ora di gioco di qualità avendo sbagliato pochissimi palloni (giocatore più preciso con 91 passaggi perfezionati) e concluso quattro volte in porta, senza mai far paura a Cordaz. Dal macedone passa il gioco tra le linee avversarie, Taarabt invece parte da più lontano e tocca di più la palla. Due giocatori importantissimi che, tuttavia, devono supportare una vera prima punta. Lapadula, ad esempio?

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