É rifiorito un tulipano in mare

Il Ferraris accoglierà Strootman, il campione che non ha mai applaudito a causa della pandemia

Strootman
Kevin Strootman (dalla sua pagina Instagram)

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E ora la palla passa a Blessin. La rosa del Genoa, ultimata con una settimana d’anticipo con Strootman, Aramu e Puscas a dispetto della paludosa situazione contrattuale che attorniava il club, è di alto livello e la panchina non è da meno giacché annovera interpreti conosciuti in Serie B, come Jagiello, Semper, Vogliacco e Sabelli, che giocherebbero titolari quasi ovunque. Con l’eventuale e ultimo innesto di un difensore centrale mancino, d’uopo per conferire più fluidità al palleggio da dietro e alzare ulteriormente il livello generale, l’organico rossoblù troverebbe una complementarità modello, con almeno una coppia di uomini già presente in ciascun reparto, che la isserebbe ad autentica squadra da battere. Tocca a Blessin, il vertice tecnico, destreggiarsi tra la quantità e la qualità procurate sul mercato dalla dirigenza ed estrarre il meglio da uno spogliatoio costruito per vincere, e non per pareggiare, imponendo la propria forza su ogni campo e contro ogni avversario.

Il ritorno di Strootman è la rifioritura di un tulipano in mare. É difficile ricordare un altro calciatore del Genoa che sia stato così immediatamente impattante fin da gennaio come ebbe modo di dimostrare l’olandese che mister Ballardini lasciò germinare in mezzo al campo e che in breve tempo migliorò non solo il rendimento di Badelj e Zajc ma altresì del “quinto” di centrocampo che seguiva da vicino: Strootman, infatti, era l’ombra che Zappacosta si fidava di lasciare alle spalle prima di aver aggredito la profondità da favoloso tornante puro. La morale: chi gioca a fianco del tulipano, migliora. I dubbi che soltanto Strootman può fugare ascoltando il proprio corpo sono unicamente di natura fisica dopo quattro interventi al ginocchio sinistro, l’ultimo dei quali di artroscopia e meno impattante dei precedenti correlati al legamento crociato ricostruito: il dottor Helge Riepenhof, capo medico del Lipsia che lo segue sin dai tempi della Roma, assicura sulla sua integrità.

Strootman va dosato con cautela perché, come ha avuto modo di ammettere lo stesso, al Marsiglia si è preparato in solitaria per molte settimane, dedicandosi tra campo e palestra senza il regime di opposizione tipico degli allenamenti di gruppo, e la condizione migliore è distante. Tuttavia il fisico è asciutto e tonico, sicuramente migliore di qualcun altro che a Bad Häring correva attorno al campo; la cultura del lavoro e la preparazione mentale sono dei pilastri di questo fuoriclasse mancato solo per sfortuna che può far svoltare il reparto più sensibile del calcio, e del Genoa. Con Strootman il centrocampo rossoblù, che presumibilmente tornerà a tre con Aramu dietro a due punte, guadagna in un solo colpo personalità, esperienza, senso della posizione, pulizia nelle linee di passaggio e interdizione. Difficilmente le giocherà tutte, e le alternative di spessore come Sturaro e Ilsanker non mancano, ma quando troverà continuità sarà una sinfonia. La palla passa a Blessin.

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