Il Genoa ha regalato dodici punti a Udinese e Bologna. Il Grifo resta a secco contro due squadre alla pari dilapidando un patrimonio che, solo metà, avrebbe lanciato gli uomini di Ballardini oltre la metà della classifica. Ma tant’è. Zero punti al Dall’Ara in una partita dal primo tempo inquietante e dalla ripresa con tanti sba(di)gli.
E’ quello di Rosi a rompere gli equilibri, un errore tattico grave dell’ex Crotone che accorcia quando l’ala aggredisce la profondità partendo da lontano. Rosi non si accorge che gli altri della linea erano un metro più avanti: bastava che portasse Masina sul fondo senza più pensare al fuorigioco, detonato da qualche secondo. Lettura sbagliata dell’evolversi dell’azione e mancanza di visuale periferica, essenziale a ogni difensore. Il 2-0 del Bologna è un altro regalo: il Genoa è tutto in avanti e Spolli interviene con un tutto-per-tutto abbastanza strano per un giocatore della sua esperienza. Il rimpallo favorisce l’involata di Destro e la finalizzazione di Falletti, al primo gol in Serie A.
La sconfitta di ieri sera fa emergere due vecchi problemi del Grifone: la difesa è lenta e va in crisi con la profondità, ecco perché i pochi gol nascono a cominciare dal sacrificio degli attaccanti e dal baricentro basso; poi, le prime punte rossoblù non fanno gol. Galabinov è relegato a un ruolo di rifinitura, spizza o fa la sponda: calciasse in porta più di sovente si esprimerebbe al cento per cento; e Lapadula, perennemente in fuorigioco, non incide quando entra a gara in corso. Giuseppe Rossi aiuterà dalla prossima partita con il Cagliari ma non potrà farsi carico del peso dell’attacco genoano, Pandev è essenziale ma non basta. Il Genoa ha creato più del Bologna ma il Bologna (la squadra che tra tutte quel del torneo tira meno in porta) ha vinto. E il Grifo sa quanto questo ko possa insegnare.
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