Vincenzo Torrente, da Cetara, in pole position per il futuro della Salernitana. “Ripartire da Salerno? Sarebbe il massimo”, dice a Tv Oggi il tecnico che condusse in serie B il Gubbio. Perché gli spifferi d’un suo possibile approdo all’ombra del Castello d’Arechi sono arrivati – eccome – alle porte della Costiera Amalfitana. E siccome la Divina è feudo granata, le voci già riecheggiano forte: “Sì, ho sentito parlare di quest’ipotesi, però non ho avuto alcun contatto con la società. In una piazza così importante, in cui c’è passione e amore smisurato per la maglia granata, a tutti piacerebbe allenare, non soltanto a me per il fatto d’esser un salernitano di provincia. Se mi chiamasse la Salernitana cosa risponderei? Ovviamente sì”, parola di Torrente, con un’ammissione che sa d’auspicio.
Scalpita, l’ex capitano e bandiera del Genoa, dove lavorò pure – dopo aver saltato la barricata – come trainer del settore giovanile quando Angelo Fabiani era direttore sportivo sulla sponda rossoblu della città della lanterna. “Ho tanta voglia di tornare in panchina, di trovare un’occasione stimolante per ricominciare. Dopo Bari ho forse lasciato in modo un po’ affrettato la serie B, sarebbe bello riavere una chance tra i cadetti”, continua il cetarese. Disegnando già uno scenario ipotetico, interessante: “Dare continuità a un progetto tattico, a una squadra che ha fatto bene in Lega Pro, è una giusta scelta. Carpi, Frosinone e Perugia insegnano che può essere una soluzione vincente. Il mio calcio? Veloce, dinamico, propositivo, aggressivo. Ma anche organizzato”.
