Quando Giovanni Martusciello divenne l’idolo del “Ferraris”

Nel settembre 1999 l'esordio con gol in rossoblù. Ma fu soltanto un fuoco di paglia

Giovanni Martusciello (Foto Gabriele Maltinti/Getty Images)

Accetta i marketing-cookies per visualizzare questo contenuto.

In pochi ricordano il breve passaggio di Giovanni Martusciello da calciatore nel Genoa. Fu un’esperienza iniziata tardi (ingaggiato ad inizio settembre 1999) e finita presto (risoluzione consensuale del contratto nell’aprile 2000).

Ma andiamo con ordine: il Martusciello fantasista si fa notare in Serie A proprio con l’Empoli del giovane Luciano Spalletti, nella stagione storica del debutto dei toscani nel massimo campionato 1997/1998. Segna il primo gol contro la Lazio, ma quello da incorniciare a vita lo realizza al “Franchi” nel derby contro la Fiorentina del 28 settembre 1997: segna Batistuta per i viola, pareggia Tonetto per gli ospiti, e poi arriva la zampata di Martusciello al 90′ che fa esplodere i propri tifosi per questo memorabile successo.

Il giocatore, nativo di Ischia, chiuderà quella magnifica stagione con 6 gol in Serie A e l’incredibile salvezza: su di lui si accendono i fari di club inglesi della Premier League, lo segue anche la Roma, ma alla fine sposa nuovamente la causa Empoli a cui si sente legato da doppio filo.

La stagione dopo non va meglio, la squadra (orfana di Spalletti emigrato altrove) passa dalle mani di Sandreani ed Orrico: arriva la triste retrocessione in B. Dopo 4 anni Martusciello chiude l’esperienza in Toscana, e nel settembre 1999 arriva la chiamata del Genoa di Delio Rossi nel campionato cadetto.

Subito accolto trionfalmente, sceglie la maglia numero 28 ed esordisce dopo poche ore contro la Salernitana (prima storica partita in anticipo serale in diretta sulla vecchia emittente privata Tele+): è il 25 settembre 1999, il Grifone stende i granata di Adriano Cadregari per 3-0, con doppietta del bomber Cosimo Francioso intervallato dal bellissimo gol in mezza rovesciata di Martusciello al 17′ della ripresa.

Il “Ferraris” lo accoglie subito benissimo e spera possa essere il trascinatore del Vecchio Grifone verso il ritorno in A. “Una gara vinta sul piano del ritmo: visto com’ è importante Martusciello?”, disse Rossi a fine partita.

Ma la storia purtroppo la conosciamo: il tecnico venne esonerato pochi mesi dopo (al suo posto Bruno Bolchi), Martusciello non segnò altri gol in rossoblù ed anzi si rese protagonista di partite sempre più anonime ben lontane dal suo standard. Così verso l’aprile del 2000, d’accordo con la società arrivò l’addio anticipato, pare per problemi di ambientamento.

Passarono pochi giorni, ed arrivò per lui subito una nuova chiamata al Palermo, che allora militava tristemente in Serie C1. Giocò 5 partite e poi praticamente sparì dai radar.

Domenica Martusciello tornerà da avversario del Genoa sulla panchina dell’Empoli, che ha ereditato dopo 2 anni come vice di Maurizio Sarri e Marco Giampaolo: impresa difficile, ma occhio all’ex.

Accetta i marketing-cookies per visualizzare questo contenuto.