Massimo Moratti non ha usato né diplomazia né mezzi termini: la squadra che ha consegnato nelle mani di Gasperini non è forte ma fortissima ed ora tutto è nelle mani del tecnico. La sensazione è che l’Inter rappresenti per lui una grande opportunità e nello stesso tempo una patata bollente. Perché dopo la frenesia estiva che ha portato alla scelta dell’allenatore da parte del presidente i dubbi dell’opinione pubblica rimangono. Basterà poco per scoperchiare le prime crepe e solo i risultati zittiranno tutti. Il primo compito di Gasp infatti sarà quello scomodo di chi deve scrollarsi di dosso l’etichetta di terza o quarta scelta e di soluzione di ripiego. I primi spifferi filtrano già. Pare che a Moratti non vada giù il nuovo modulo utilizzato, quel 3-4-3 che mal digerisce Sneijder nel ruolo di trequartista. L’olandese alla fine è rimasto e ora dovrà trovare spazio. Per questo tutto è nelle mani di Gasp e almeno a parole al presidente il modulo interessa poco, l’importante è vincere. Poi c’è il mercato in entrata. Il tecnico aveva chiesto 3 acquisti ad agosto dopo la partenza pesante di Eto’o e sono stati fatti: Poli, Forlan e Zarate, giunto al posto del più desiderato Palacio. Difficile sapere se gli innesti soddisfano le richieste. Il reparto offensivo in particolare ha guadagnato in qualità ma Alvarez, Zarate e Sneijder dovranno sgomitare. Sana concorrenza o sovraffollamento? Altra questioni nelle mani dell’allenatore. Dopo la sconfitta in Supercoppa, con il favore delle attenuanti, ora saranno campionato e Champions a parlare. La fiducia della società c’è, ma dovrà essere Gasperini a costruire le proprie certezze.
Federico Faranda per Qsvs.it
