Le parole di Eugenio Lamanna rilasciate dal ritiro di Neustift, in Val Stubai, hanno fatto intendere che il dualismo con Mattia Perin dovrà trovare una definizione. L’Airone sarà a piena disposizione solo a fine settembre, circa un mese dopo l’inizio del campionato. Pianetagenoa1893.net ha incontrato in esclusiva Simone Braglia, l’eroe di Anfield Road, per parlare dell’abbondanza di portieri in casa rossoblù.
“Il Genoa dispone di due grandi portieri, Perin e Lamanna: è un capitale che in entrambi i casi non deve essere sprecato” spiega Braglia. I ragazzi hanno caratteri diversi, sono il sole e la luna, la notte e il giorno: “Questo è punto debole di Eugenio, non sa pubblicizzarsi a dovere, forse anche per il ruolo poco appariscente che ricopre. Ha delle enormi capacità e un grande fisico – scolpito dal fuoriclasse Gianluca Spinelli – che gli permetterà di giocare con costanza nel calcio internazionale“.
Tornando al dualismo Perin-Lamanna, l’ex portiere del Genoa ci ricorda un aneddoto del passato: “L’Italia di Bearzot del Mondiale ’86 aveva due numeri uno del calibro di Tancredi e Galli: il loro dualismo fu deleterio per il gruppo azzurro. Il Genoa deve trovare una soluzione intelligente, che valorizzi il patrimonio, per non cadere nello stesso errore“.
Braglia ha una speranza: “Il Genoa non ha un portiere titolare perché entrambi sono titolari, nessuno prevale sull’altro per bravura. Sarebbe una piccola ingiustizia se Eugenio facesse ancora la riserva per otto mesi. Spero che Perin e Lamanna possano concorrere ad armi pari per la maglia da titolare, senza favoritismi preconcetti“.
Alessandro Legnazzi
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