“Una telefonata a Conte per aiutare la mia Albania? Datemi il numero che lo chiamo subito”. Gianni De Biasi, allenatore della nazionale del paese delle Aquile, scherza ai microfoni di Tutti Convocati, programma di Radio 24. Il tecnico aggiunge: “Questi tre punti potrebbero anche bastarci per poter passare nella seconda fase”. La vittoria contro la Romania potrebbe dunque preludere a uno storico passaggio agli ottavi di Euro 2016. “Comunque vada – prossegue – abbiamo fatto un grande europeo, tre prestazioni molto buone sia con la Svizzera che con la Francia anche se li il risultato non è arrivato. Poi per ironia della sorte ieri sera che abbiamo avuto meno occasioni rispetto alle altre due partite abbiamo vinto. Ieri sera abbiamo fatto una partita di grande attenzione per avere ancora la speranza di passare il turno. Adesso aspettiamo i risultati degli altri e poi accettare quello che sarà il verdetto del campo”.
De Biasi traccia un primo bilancio del percorso della sua squadra a Euro 2016 durante la puntata di Tutti Convocati Radio 24: “Ieri sera abbiamo pagato un po’ la pressione che c’era intorno a noi, adesso ci siamo liberati un po’ di questo peso. Questi tre punti sono molto importanti perché potrebbero anche bastarci per poter passare nella seconda fase” e sottolinea: “Oggi nel calcio c’è livellamento sottile, ci sono poche differenze tra le squadre. Sono i grandi giocatori o gli episodi ad indirizzare e a decidere le partite. Le piccole squadre hanno il fattore sorpresa, l’entusiasmo tutti aspetti su cui dobbiamo lavorare noi allenatori che abbiamo a disposizione squadre più piccole da un punto di vista tecnico.
Il tecnico conclude con un commento sulla Francia e commenta: “La Francia mi ha fatto una buona impressione perché ha giocatori che possono risolverti la partita in qualsiasi momento ma da un punto di vista dell’organizzazione e gioco d’insieme, secondo me lascia delle opportunità agli altri, anche noi ne abbiamo avute alcune contro di loro. Secondo me la Francia non è squadra, ha grandi giocatori ma non riesce a formare un gruppo che ragioni da squadra. In tanti aspetti mettono l’io davanti al noi.”