WE ARE GENOA/Valeriano Fiorin: «Quel gol me lo sogno ancora di notte»

Per la nostra rubrica “We are Genoa” non poteva mancare uno degli attori protagonisti di Genoa – Liverpool, finita due a zero con una rete bellissima di Valeriano Fiorin, proprio sotto la Gradinata Nord. Pianetagenoa1893.net è riuscito a contattare l’ex ala rossoblù, che quel gol se lo sogna ancora di notte, ma non solo lui. […]


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Per la nostra rubrica “We are Genoa” non poteva mancare uno degli attori protagonisti di Genoa – Liverpool, finita due a zero con una rete bellissima di Valeriano Fiorin, proprio sotto la Gradinata Nord. Pianetagenoa1893.net è riuscito a contattare l’ex ala rossoblù, che quel gol se lo sogna ancora di notte, ma non solo lui. Indimenticabile è stato l’ assist al volo di tacco di Pato Aguilera. Nella nostra chiacchierata sono emersi moltissimi ricordi di compagni, tifosi,ma soprattutto quello di Gianluca Signorini, suo grandissimo amico fuori dal campo. A distanza di vent’anni Fiorin è ancora molto attaccato ai colori rossoblù, come del resto tutti in suoi compagni dell’epoca, dato importante per capire che erano un gruppo di veri uomini oltre che di giocatori, i quali sono riusciti a far sognare una città intera ed entrare nella gloriosa storia rossoblù.

Fiorin partiamo dal suo meraviglioso gol nell’andata di Genoa – Liverpool, che è entrato nella storia del Grifone.

Ho messo a segno un gol importante sia per il Genoa che per me. A distanza di anni capisco quanto sia stata importante quella rete visto che ancora tutti se la ricordano e questo mi rende orgoglioso. Io quel gol me lo sogno ancora di notte e descrivere le sensazioni che provo sono difficili da spiegare a parole, me lo porto dentro il cuore e ricordare questa partita a distanza di anni mi fa tornare alla mente molti ricordi.

Ci potrebbe provare a descrivere i suoi ricordi dopo aver realizzato quella rete.

Mi sembrava che la gente mi veniva addosso, come se volessero abbracciarmi. Il boato è stato assordante non  si riusciva sentire nulla, dopo qualche secondo sono arrivati tutti i miei compagni ad abbracciarmi. Specialmente il grande capitano Signorini che mi ha stretto a se molto forte. Quest’ultimo è il ricordo più bello l’abbraccio con il capitano.

Quindici giorni dopo è andato in scena una partita da cineteca, doppietta di Aguilera a Liverpool, passaggio del turno e siete stati la prima squadra italiana a battere il Liverpool all’Anfield Road.

Io quella partita giocai solo l’ultimo quarto d’ora, ma è stato fantastico. Giocare in quello stadio tutti giorni e vincere mai più. Ho un ricordo meraviglioso della nostra gente che ci ha sostenuto dal riscaldamento fino a dopo la partita e quando siamo tornati a Genova c’erano migliaia di tifosi ad aspettarci all’aeroporto. Una cosa che ancora adesso mi fa venire i brividi e luccicare gli occhi.

Non si ci può dimenticare dell’uomo mite e pacato che c’era in panchina che è riuscito a portare i colori rossoblù dove nessuno ce li ha mai portati: Osvaldo Bagnoli.

Bagnoli era una persona fantastica. Dentro gli spogliatoi ci bastava uno sguardo e riusciva a capirci e farsi capire. Nella mia carriera ho avuto moltissimi allenatori, ma credo che lui sia stato il più importante per me mi ha dato tantissimo dal punto di vista del calcio ma fuori dal campo mi ha insegnato molto. Quell’anno lì eravamo una buona squadra composta da persone vere ed eravamo amici anche fuori dal campo.

Precedentemente ha parlato dell’abbraccio con Capitan Signorini, lei che è stato suo compagno ed amico fuori dal campo, quale importanza aveva Gianluca in quella squadra?

Gianluca era un ragazzo fantastico, oltre che nel Genoa ho giocato insieme a lui due anni a Parma, sette anni di carriera insieme ci hanno fatto diventare amici anche fuori dal campo. Lui era il capitano di quella squadra fantastica, ci dava la carica e sentire la sua presenza in campo ti riusciva a dare sicurezza. Per me era una punto di riferimento con il quale potevo confidarmi e confrontarmi anche fuori dal calcio. Questo era Gianluca per me.

Sono passati vent’anni, ma il rammarico di non aver quella Coppa rimane, visto che eravate una squadra fortissima?

Ma sinceramente sarebbe stato il massimo arrivare in finale contro una squadra italiana, per di più il Torino. Squadra con la quale all’epoca c’era un fortissimo gemellaggio che legava le due tifoserie, sarebbe stato stupendo, ma purtroppo abbiamo trovato una grande squadra contro come l’Ajax. Ma il rammarico più grande che ho è quello di non aver svolto la 100a presenza in  rossoblù, ancora adesso mi dispiace ma le cose vanno come devono andare.

Fiorin tornando all’attualità segue ancora la squadra rossoblù?

Certamente. Quando posso vengo a Genova allo stadio, ma in tv non mi perdo una partita. Specialmente mio figlio che mi chiede tantissimo sia del Genoa sia  di Genova. Città e squadra che mi sono rimaste nel cuore come la sua gente meravigliosa, che in quel periodo riusciva a regalarmi emozioni che mai da nessun altra parte ho mai provato. Ricordare con voi quelle stagioni è stato emozionante, ne approfitto per salutare tutto il popolo rossoblù.

Alessandro Casu

RIPRODUZIONE (ANCHE PARZIALE) DELL’ARTICOLO CONSENTITA PREVIA CITAZIONE DELLA FONTE: WWW.PIANETAGENOA1893.NET

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