(S)Visti da lontano – Rendimento da dottor Jekyll all’andata e da mister Hyde al ritorno: le cause del calo del Genoa

Dottor Genoa e Mister Grifone. Il Vecchio Balordo è incredibile; capace di collezionare nelle prime 14 partite ben 26 punti, terzo posto assoluto dietro Juventus (35) e Roma (32), e di incassare nelle successive 14 la miseria di 12 punti, terz’ultimo posto in compagnia di Atalanta (12) e davanti ai soli Cagliari (10) e Parma […]


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Dottor Genoa e Mister Grifone. Il Vecchio Balordo è incredibile; capace di collezionare nelle prime 14 partite ben 26 punti, terzo posto assoluto dietro Juventus (35) e Roma (32), e di incassare nelle successive 14 la miseria di 12 punti, terz’ultimo posto in compagnia di Atalanta (12) e davanti ai soli Cagliari (10) e Parma (7) con addirittura con una partita in meno.

Aldilà delle frasi di circostanza, e di improbabili velleità europee di cui le dichiarazioni dei giocatori negli ultimi tempi sono state farcite, questo Genoa sta viaggiando a ritmo retrocessione.

Da quel famigerato Genoa – Roma di metà dicembre il Grifone è riuscito a vincere in sole due occasioni, con Lazio e Hellas, pareggiandone sei contro Sassuolo, Atalanta, Fiorentina, Sampdoria, Empoli e Udinese.

I numeri dell’ultimo quadrimestre sono tanto impietosi quanto statisticamente rappresentativi.  Ma quali sono le ragioni di questa metamorfosi?

Il mercato di riparazione ha inciso. La mancanza del contributo in attacco di Matri e Pinilla è evidente, e non solo per i loro gol. Borriello è un lottatore, ma è fuori fase. Niang tendeva a sparire, dopo la prima ora di gioco, già nelle prime partite; ora sembra sparito del tutto.

Anche la cessione di Antonelli, corridore capace di un lavoro “oscuro”, ha comportato una perdita di pericolosità sulla fascia sinistra. I suoi sostituti, un po’ perché fuori ruolo (Edenilson) o perché appena arrivati (Bergdich), finora non sono stati all’altezza del predecessore.

Gli errori arbitrali hanno inciso, soprattutto nella gara con la Fiorentina, ma nel complesso una squadra deve essere in grado di superare anche le difficoltà contingenti, imparando essere cinica e a chiudere gli incontri (Lazio, Fiorentina, Empoli, Udinese).

La sensazione è che il Grifone abbia, in troppe delle sue componenti, avuto dei cali di concentrazione evidenti.

Molti gol sono stati subiti per clamorosi svarioni dei singoli: Izzo contro il Sassuolo, Roncaglia contro Atalanta e nel derby, Burdisso contro il Chievo, Rincon e Perin a Empoli, eccetera eccetera… E in molti casi i portieri ci hanno messo una pezza.

Molti altre reti, incassate su calci piazzati, erano prevedibili, come gli inserimenti di Glik a Torino o il gol subito a Empoli dal difensore Barba, subentrato a quel Tonelli che aveva castigato il Grifone con un movimento identico all’andata.

Questo Genoa, forte dal punto di vista tecnico, sta dimostrando di avere dei gravi limiti mentali. Invero l’attitudine alla deconcentrazione si era già manifestata l’anno scorso, con un finale di campionato, per i tifosi, penoso.

Le prossime due partite contro Cagliari e Parma, che oggi come oggi sono squadre dal rendimento simile a quella di Gasperini, ci diranno se questo Genoa uscirà dal letargo in cui è entrato oppure se la squadra è da rifondare, non tanto per demeriti tecnici ma mentali.

Federico Santini

federico.santini@yahoo.it

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