#PromossieBocciati – Bertolacci fa il fenomeno, dottor Iago e mister Falque, Niang si vendica

GENOA:  Perin 7: Pronto a uscire fuori area su Menez al quarto d’ora, la prima parata arriva dopo 34′: rasoiata di Cerci, tuffo perentorio a deviare dall’angolino. La sua seconda giocata degna di nota è il lancio che scatena il contropiede dello 0-2: eccola qua la partecipazione tattica del numero 1 secondo Gasperini. “Miracola” da due passi su Pazzini, […]


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GENOA: 

Perin 7: Pronto a uscire fuori area su Menez al quarto d’ora, la prima parata arriva dopo 34′: rasoiata di Cerci, tuffo perentorio a deviare dall’angolino. La sua seconda giocata degna di nota è il lancio che scatena il contropiede dello 0-2: eccola qua la partecipazione tattica del numero 1 secondo Gasperini. “Miracola” da due passi su Pazzini, può solo applaudire la staffilata da fuori di Mexes.

Roncaglia 6.5: Gasperini lo appiccica a Menez, eliminando al Milan la sua fonte principale di fantasia. L’argentino lo segue ovunque e lo annulla, finché poi deve rassegnarsi al secondo giallo che allontana il suo diretto avversario dal campo. 

Burdisso 6.5: La fa grossa all’inizio su Cerci, ma ripara appellandosi all’esperienza. Si divide gli incarichi di marcatura con Izzo e non corre rischi, finché poi si ritrova costretto a sporcarsi i calzoncini con l’intervento su De Sciglio a scongiurare il suo ingresso in area e pagare col giallo che gli farà saltare la trasferta di Roma. Tiene le maglie strette nei momenti di spinta del Milan e, come un allenatore in campo, segue e richiama i suoi compagni con piglio autoritario. 

Izzo 6.5: L’attacco del Milan non è all’altezza del suo nome, ma San Siro è sempre San Siro. Il giovane napoletano però non si scompone e insieme a Burdisso chiude gli spazi a ogni velleità rossonera. Sempre attento e lucido, anche nel finale. 

Edenilson 7: Ordinato e concentrato, in piena foga agonistica nell’intervento su Rami che gli costa il giallo. Ha gamba e la fa andare: dalla sua corsa sa cogliere non pochi palloni da recuperare e riproporre. Cambia fascia due volte, con la stessa efficacia. Una delle sue sgroppate provoca il secondo giallo di Menez: ma l’autore del fallo era Mexes, anche lui già ammonito.

Rincon 6.5: Con Bertolacci e Costa al suo fianco, el General trova il suo habitat naturale di intensità. Copre il ruolo di mediano misto fascia, non rinunciando a ripiegare come un vero tornante sulle (rare) discese rossonere. 

Bertolacci 8: Forgia le chiavi del centrocampo e le tiene ben salde nel suo mancino. Tutti i palloni passano dai suoi piedi, i più pericolosi (almeno tre nella prima mezzora verso la porta), e i più sontuosi. Con lui il Meazza torna a splendere di luce propria: discesa da metà campo (senza far paragoni troppo scomodi) a saltare quattro uomini e depositare in tutta scioltezza la prima pietra di una partita che resterà nella storia. Gol da fenomeno.

Tino Costa 6.5: Al rientro dopo l’infortunio patito con l’Udinese, trova nel prestigioso verde del Meazza terra fertile per riprendere confidenza e misure di gioco. Sventagliate e campi di gioco col mancino e una buona tenuta della posizione. Ci starebbe anche il gol, non fosse per la fame di Niang. (15′ st Kucka 7: La sua intensità va a nozze con le praterie lasciate dal centrocampo rossonero. E quando Bergdich fa il movimento, lo slovacco è il primo a infilarsi nello spazio e concludere. Un suo inserimento frutta il rigore firmato da Falque).

Bergdich 6.5: Dopo Antonelli e Kucka, è il nuovo esperimento di Gasperini tra il centrocampo e l’attacco. Contribuisce ad aiutare Ednilson e allo stesso tempo a spingere l’acceleratore su tutta la fascia. Fa il suo, ma senza limitarsi al compitino per alzare lo sguardo per la giocata personale. (35′ st Lestienne sv: San Diego Lopez gli nega il primo gol in A )

Falque 7.5: A volte sembra che in campo ce ne siano due. Iago la fascia destra, in aiuto di Roncaglia a fare densità dal metà campo in giù. E Falque l’attaccante eclettico, che parte da lontano, svaria, crea (il 2-0 è farina del suo sacco) e conclude (rigore da manuale, 10° gol in A). Dottor Iago e Mr Falque.

Niang 7: E’ la sua partita. Si ritrova davanti chi l’ha cresciuto, lanciato ma anche messo da parte, con la maglia che lo sta aiutando a trovare un posto nel calcio. Lo dimostra, il giovane francese, davanti al suo passato e probabile futuro: personalità da prima punta, partecipa e finalizza. E, da buon rapace, ci metto lo zampino sul destro di Costa. La vendetta è compiuta. (40′ st Borriello sv: Brucia le tappe dopo l’infortunio col Parma e torna ad assaggiare il campo)

Allenatore – Gian Piero Gasperini 8: L’ultima volta che il Genoa aveva vinto in casa del Milan, lui era ancora in fasce. 57 anni dopo, Gasperini consegna alla storia del club nuove pagine tutte da scrivere. Il suo 4-5-1 anomalo, con le variabili Bergdich, Edenilson, Rincon e Roncaglia a seguire i suoi dettami, spadroneggia dal punto di vista tattico e atletico tra le rovine del Meazza rossonero. Manca Perotti, vero, ma il valore di questa squadra si fonda sempre più sull’unione del gruppo. Che ora è al sesto posto in classifica.

A disposizione: Lamanna, Sommariva, Tambè, De Maio, Marchese, Pavoletti, Madragora, Laxalt. 

MILAN: Diego Lopez 6.5; Abate 4.5, Rami 4.5, Mexes 6, De Sciglio 4.5 (35′ st Destro sv); Van Ginkel 5, De Jong 5.5, Bonaventura 6; Honda 4.5 (9′ st Pazzini 5.5), Cerci 5, Menez 4. Allenatore: Filippo Inzaghi. A disposizione: Abbiati, Donnarumma, Albertazzi, Bocchetti, Bonera, Zaccardo, Zapata, Poli, Muntari, Di Molfetta. 

Daniele Zanardi

Arbitro – Giacomelli di Trieste: 5

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