Promossi&bocciati: Perin decisivo, Portanova confuso, Biondini gregario in paradiso

Perin 7: Tiene a galla l’instabile barca rossoblù con una serie di parate da fenomeno. E’ strepitoso in occasione delle due conclusioni ravvicinate di Cerci e Immobile. Migliore in campo per la seconda partita consecutiva: è il riconoscimento del suo enorme salto di qualità o un allarme per la difesa di Gian Piero Gasperini?  Portanova 5: […]


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Perin 7: Tiene a galla l’instabile barca rossoblù con una serie di parate da fenomeno. E’ strepitoso in occasione delle due conclusioni ravvicinate di Cerci e Immobile. Migliore in campo per la seconda partita consecutiva: è il riconoscimento del suo enorme salto di qualità o un allarme per la difesa di Gian Piero Gasperini? 

Portanova 5: Va in confusione ogni volta che il Torino affonda, lasciando il reparto in balia delle ondate granata. Spesso fuori posizione, finisce per sbagliare anche il più semplice degli appoggi. Intontito.

Antonini 6: Meno in difficoltà del compagno di reparto, ma spesso fuori posizione sulle rapide ripartenze granata. L’Immobile assetato di vendetta visto al Ferraris è un ostico cliente da gestire: l’ex Milan fa come può, finendo spesso per ringraziare Perin. Decisivo, però, il suo anticipo su Cerci che salva il risultato sull’1-1 e riscatta una prestazione difettosa.

Marchese 5.5: Cerci è l’ultimo avversario che ogni difensore vorrebbe incontrare. Questa sera tocca a lui, in collaborazione con Antonelli: quando l’esterno del Torino e della Nazionale ha la palla tra i piedi sono dolori. Se la cava in fase d’impostazione: è sempre lui ad uscire palla al piede dalla difesa, avanzando spesso e volentieri fino all’area granata. 

Vrsaljko 6.5: è l’unico esterno che gioca come un esterno deve fare. Ossia correre. Avanti e indietro. Si occupa di El Kaddouri senza particolari rischi e appena può si proietta sulla fascia, rendendosi pericoloso con un palo colpito da fuori che fa gridare al gol l’intero Ferraris.

Biondini 6.5: La rete che vale l’1-1 premia il suo immancabile contributo di corsa e grinta al servizio della squadra. Si fa trovare pronto sul suggerimento di Fetfatzidis per poi battere a rete come un consumato goleador. Gregario in paradiso.

Matuzalem 6: costante punto di riferimento in fase di manovra, non è seguito a dovere dalla squadra nel momento di dispiegarsi sul campo per impensierire il Torino. Gli ingranaggi, così come gli spettatori del Ferraris, sembrano congelati. Nella ripresa sullo 0-1 gestisce frettolosamente un contropiede in quattro contro uno che forse avrebbe potuto riaprire prima il match.

Antonelli 5: frenato dall’incombente presenza di Cerci, rinuncia a spingere sulla fascia e si preoccupa di aiutare Marchese in fase difensiva senza però ottenere risultati incoraggianti: l’11 granata lo salta ogni volta che tocca palla. (42′ st Gamberini sv: Gasperini lo butta dentro per rinforzare la traballante retroguardia negli ultimi minuti)

Kucka 5: tende a nascondersi dietro le maglie bianche del Torino, senza dare punti di riferimento ai compagni. Più partecipe ad inizio ripresa, finisce per tornare nell’anonimato se non per alcune giocate pretenziose e inefficaci. Disinnescato.

Gilardino 5.5: Sempre spalle alla porta, gli unici palloni che tocca sono ben distanti dall’area granata. Dalle fasce non arrivano rifornimenti di cross, costringendo l’attaccante rossoblù ad arretrare per ricordare ai compagni la sua presenza in campo. (38′ st Calaiò sv: pochi minuti per riassaporare l’atmosfera del Ferraris)

Centurion 5: i meccanismi del Genoa non funzioneranno alla perfezione, ma lui fa poco o nulla per entrarci. Innamorato del pallone, si incaponisce spesso in discese solitarie puntualmente interrotte dalla difesa granata. Venezia. (1′ st Fetfatzidis 6.5: avere in squadra un giocatore così abile nel cambiare le partite può davvero fare la differenza. Il suo assist a Biondini è “il calcio”: dribbling, altra finta e poi imbucata per il movimento del compagno. Anche lui dimostra di amare la palla forse più del compagno argentino, ma perlomeno incide sulla partita. Aggiustatutto)

L’allenatore – Gasperini 6: Il Torino parte davvero forte ed il Genoa sembra un pugile costretto nel suo angolo. Il gol trovato nei minuti iniziali spiana la strada agli uomini di Ventura, che non chiedono altro di chiudersi e ripartire. Gasperini legge la situazione operando la sostituzione che ha deciso il match: fuori lo spento Centurion, dentro il genietto Fetfatzidis che accende la luce nella fredda notte del Ferraris. Il Toro si è rivelato un avversario di assoluto valore. mentre il Grifone non ha espresso il suo solito gioco. Il pareggio è più che accettabile, pensando soprattutto alla pesante assenza di Manfredini in mezzo alla difesa: serve una registrata al reparto arretrato per affrontare con più sicurezza i prossimi impegni. E a far respirare Perin.

Daniele Zanardi

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