Promossi & Bocciati: la risposta sul campo di Perotti, Burdisso che disattenzione!

Il Genoa saluta la Coppa Italia, trofeo che il presidente Preziosi aveva individuato per essere ricordato come un vincente, agli ottavi di finale dopo esser stato eliminato dall’Alessandria, club primo nel girone A di Lega Pro. Il Grifone getta un’occasione unica, figlia della meravigliosa cavalcata della passata stagione. Nelle pagelle si salvano solo in tre, […]


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Il Genoa saluta la Coppa Italia, trofeo che il presidente Preziosi aveva individuato per essere ricordato come un vincente, agli ottavi di finale dopo esser stato eliminato dall’Alessandria, club primo nel girone A di Lega Pro. Il Grifone getta un’occasione unica, figlia della meravigliosa cavalcata della passata stagione. Nelle pagelle si salvano solo in tre, eccezion fatta per mister Gasperini che sembra il proveribiale naufrago in preda alla tempesta mentre cerca di tappare le falle della nave con un tappo di sughero.

Lamanna 5.5 – Nessuna responsabilità può essergli appuntata in merito ai due gol, semplicemente non ha avuto una difesa che lo proteggesse a dovere.

Izzo 5 – Ritorna nella difesa a tre ma la serata è da dimenticare avendo regalato il primo gol all’Alessandria. Gasperini lo toglie poco dopo, difatti. (50’ Gakpé 5.5 – D’incoraggiamento. La sua prestazione non è stata cattiva, anzi ha aiutato molto la causa genoana quando è entrato stando alto a destra a dar fastidio a Manfrin e Nicco: clamoroso errore al 103’ quando si fa mangiare cinque metri di vantaggio in due secondi).

Burdisso 5 – Confeziona l’assist per Pavoletti con la sua arma migliore quando si porta in attacco (il colpo di testa): il black-out finale lo porta a farsi saltare come un pivello da Bocalon.

Ansaldi 5.5 – E se fosse un laterale di centrocampo a cinque? Positivo in fase d’impostazione perché facilitato dall’essere ambidestro, i piedi sono delicati: inefficace (come tutti i compagni, del resto) quando si trattava di fare a spallate con gli avversari.

Figueiras 5 – No ghe n’è staséia. Il portoghese dovrebbe facilmente riconoscere il genovese per identità di ceppi culturali. Non ce n’è stasera. Ha avuto due clamorose chance al 69’ e 84’ regolamentare, entrambe sprecate per imprecisione e poca cattiveria sulla palla.

Rincón 5 – Per non sfigurare, pure il Generale sciupa un gol già fatto – ammesso che ne esista uno – nel secondo tempo supplementare. Evita l’insufficienza grave per la consueta quantità di chilometri percorsi che gli hanno fatto perdere molta lucidità.

Tachtsidis 5 – Tino Costa riposa dopo la bruttissima partita col Bologna, il greco doveva prendere in mano il centrocampo ma ha lasciato la qualità in un altro paio di scarpini: solo interventi ruvidi, piuttosto scomposti e inopportuni. L’impressione è che esageri nella ricerca della giocata sublime, come se volesse impressionare qualcuno. Chissà chi?

Ntcham 6 – Torna a farsi vedere il centrocampista del Manchester City, ed è sempre un piacere poiché a soli diciannove anni è dotato di molta personalità. Uno dei più positivi in assoluto sebbene sia stato impiegato per novanta minuti. (90’ Lazović 4.5 – La palla che mette a lato allo scadere dei supplementari sarà ricordata con grandi feste e caroselli dalle parti di Alessandria e dintorni. In qualche modo entra nella storia del club grigio, come la sua prestazione).

Laxalt 5.5 – L’impegno c’è, manca la qualità nelle giocate che sta lentamente sfiorendo per l’assiduità d’utilizzo da parte di Gasperini. Il maratoneta con le treccine è una garanzia d’inesauribilità: deve capire come gestire e distribuire la fatica nelle fasi di gioco. Se è un appassionato di basket, per informazioni guardi gara 6 delle NBA Finals del 1998.

Pandev 4 – Impresentabile. Un giocatore in questo stato di forma dovrebbe seriamente pensare al ritiro, o quantomeno ammettere per lealtà verso l’allenatore di non potercela fare. Lento, eterno nel girarsi e capire dove sta la porta. (50’ Perotti 6.5 – Il vero Diego appare nei supplementari, giochicchia nella ripresa facendo innervosire tutti: poi Gasperini lo mette trequartista dove tocca molti più palloni e ha meno campo da coprire. Vannucchi compie un miracolo di piede al 105’ altrimenti staremmo a parlare di passaggio del turno).

Pavoletti 7 – La squalifica gli ha fatto perdere la rapidità d’esecuzione dilatandogli i tempi di connessione mente-gamba: per realizzare il gol ne ha sbagliati due in precedenza, al 41’ e 68’. Meno male che al Derby ci sarà…

All. Gasperini 6 – Le prova tutte: dal 3-5-2 al 3-4-3 e il 4-3-3, sposta Laxalt a sinistra, Diogo a destra, mette Gakpé alto e Perotti trequartista. Ecco il meccanico rossoblù che sa smontare la vettura in corsa più di una volta. Il dato preoccupante non è il gioco (nove occasioni nitide), ma due altre voci: la poca cattiveria nel volerla buttare dentro e i minuti finali di gara che si stanno trasformando in un incubo dopo essere stato il paradiso a inizio stagione.

Alessandria (4-3-3): Vannucchi 8; Celjak 7, Sosa 7.5, Sirri 7.5, Manfrin 6.5; Vitofrancesco 6.5 (72’ Cittadino 6.5), Branca 6.5, Nicco 7.5; Marras 8, Marconi 6 (63’ Bocalon 7), Iunco 5.5 (45’ Fischnaller 7). All. Gregucci 7.5

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