IL GIORNALISTA DELLA SETTIMANA – EDO BOZANO: «Margini per la Champions? Nove punti e il segno della croce».

Il popolare giornalista commenta con entusiasmo il campionato disputato dal Genoa ma invita la squadra a tenere duro per le restanti tre giornate: doveroso chiudere in bellezza e credere ancora alla qualificazione Champions, Fiorentina permettendo


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“Comunque vada sarà un successo”, era solito ripetere un famoso conduttore tv per introdurre le esibizioni di cantanti più o meno noti. Una frase che appare adattissima anche per presentare il finale di stagione del Genoa, deciso a giocarsi fino all’ultimo le proprie carte in chiave Champions ma già consapevole di aver disputato una stagione straordinaria, tra le più convincenti dell’intero dopoguerra. Stagione che ha elettrizzato anche un tifoso d’eccezione come Edo Bozano, acuto opinionista di Telenord e, fino a pochi anni fa, apprezzata penna del giornalismo ligure.

Il campionato resta straordinario ma è un peccato che, con prestazioni come quelle di Bologna e Bergamo, si rischi di compromettere un traguardo prestigioso come la qualificazione in Champions League. Quali sono le sue spiegazioni?

«Il Genoa sta disputando una stagione strepitosa, al di là delle più rosee previsioni. Se a settembre ci avessero anticipato che la squadra avrebbe concluso al quinto posto, lottando fino alla fine per un piazzamento in Champions, in pochi ci avrebbero creduto. Nell’arco di un’annata, poi, può capitare di incappare in giornate negative come quelle di Bologna e Bergamo: a tal proposito credo che abbia inciso notevolmente sia la tensione, che aumenta sempre di più quando il traguardo si fa più vicino, sia la fatica fisica e mentale. E’ doveroso sottolineare, inoltre, che la società ha allestito un organico per migliorare il piazzamento dello scorso anno e non per puntare ai primi quattro posti, e l’obiettivo è stato raggiunto alla grande. Basta un dato: il Genoa terminò lo scorso campionato con quarantotto punti mentre oggi ne vanta già sessantuno, con tre partite ancora da giocare. Il principale rammarico sta nel fatto che la Fiorentina, nel periodo in cui ha giocato male, è stata baciata dalla dea bendata ed è ugualmente riuscita ad ottenere risultati importanti; il Grifone, invece, a Bologna e Bergamo, ha raccolto quanto meritato. La batosta più grossa del campionato è stata senza dubbio quella nello scontro diretto con i viola a Marassi. Sappiamo tutti come è andata a finire: peccato davvero perchè, in caso di vittoria, adesso saremmo appaiati in classifica, e con gli scontri diretti in parità. Una stagione così, però, non ammette rimpianti. Anzi, firmerei per disputarne un’altra uguale l’anno prossimo».

Recuperare tre punti in tre partite appare difficile. E domenica anche i genoani tiferanno Samp…

«Non vedo margini di recupero in quanto la Fiorentina possiede tre punti di vantaggio, ha ritrovato il gioco, e può nuovamente contare su Felipe Melo. Il Genoa, invece, fa la conta degli assenti ed ha alle porte un match contro la formazione più in forma del campionato: il Chievo. Per mantenere viva la speranza, comunque, i rossoblù devono totalizzare nove punti nelle prossime tre partite e poi farsi il segno della croce. Domenica prossima, inoltre, la Fiorentina troverà una Sampdoria che, al di là delle motivazioni differenti, sarà anche stanca dalla finale di Coppa Italia. La mia speranza la affido a Gianpaolo Pazzini, che avrà senza dubbio voglia di rivalsa nei confronti del club viola. Per vedere la formazione blucerchiata più agguerrita contro i ragazzi di Prandelli non so se puntare di più sull’entusiasmo che si creerebbe a seguito della vittoria della Coppa Italia o sull’intenzione di reagire immediatamente ad una sconfitta. Milan affamato di punti l’ultima giornata? Non credo proprio, in quanto il secondo posto lo avrà già in tasca. Anzi, a dirla tutta, tra le prossime avversarie della Fiorentina ho più fiducia in Samp e Lecce piuttosto che nel Milan».

In queste giornate, come se non bastasse, il Genoa deve fare il conto anche con parecchie assenze. Secondo lei sono pesate di più quelle di Biava, Ferrari e Thiago Motta domenica scorsa, o incideranno maggiormente quelle di Biava, Criscito, Sokratis e Mesto contro il Chievo?

«Credo che l’assenza di Ferrari contro l’Atalanta sia stata decisiva, soprattutto nel contesto di un primo tempo di grande difficoltà. In una partita casalinga, invece, sono convinto si possa sopperire meglio, anche se restano da valutare le possibilità di recupero di Juric. Ecco, se il croato non ce la facesse si aprirebbe un vuoto a centrocampo. Ad ogni modo sarei più favorevole ad impiegare Vanden Borre piuttosto che Milanetto, in quanto in questa fase della stagione chi ha più birra può fornire un contributo superiore».

Intanto continuano ad impazzare le voci di mercato. Inevitabile farci i conti oppure messe in giro ad arte per distrarre qualche big?

«Le voci di mercato riguardano tutte le squadre e non solo il Genoa. Basti pensare ai tormentoni sul futuro di Ranieri e Spalletti. A dirla tutta, inoltre, non credo che possano infastidire, soprattutto se un elemento viene conteso da squadroni. Il problema potrebbe riguardare, piuttosto, quei giocatori che temono di non riuscire a strappare nessun contratto l’anno prossimo, ma questa è una situazione ben diversa. E poi il mercato, a volte, viene tirato in ballo anche quando non c’entra nulla: basti pensare che, in questa fase di stagione, il calo di rendimento di un giocatore importante viene imputato alla deconcentrazione dovuta alle trattative, mentre l’esplosione di un altro elemento, all’entusiasmo dovuto alla possibilità di approdare in un grande club. Un vero controsenso».

Claudio Baffico

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