IL GIORNALISTA DELLA SETTIMANA – CLAUDIO MANGINI: «Scudetto a parte, nessun traguardo è proibito».

Intervista esclusiva a Claudio Mangini, prima firma della redazione sportiva de "Il Secolo XIX" ed attento osservatore delle dinamiche che ruotano attorno alle squadre genovesi


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Una firma storica del giornalismo genovese, un grande esperto di sport, come confermano le prestigiose presenze alle olimpiadi di Barcellona, Sidney ed Atene, ai mondiali di calcio di Italia ’90, agli europei dell’88 e del ’96 e ai mondiali di nuoto che si sono disputati a Perth e a Roma.

Claudio Mangini inizia la propria carriera nel 1977 scrivendo sulle pagine de “Il Lavoro”, prima occupandosi di spettacoli e cronaca, e poi passando allo sport. Nel 1982 diventa giornalista professionista e, cinque anni più tardi, approda a “Il Secolo XIX”, quotidiano in cui lavora tuttora e dove per tre anni ricopre il ruolo di caporedattore. Ultimamente torna “sul campo” come prima firma della redazione sportiva.

Claudio Mangini è il giornalista della settimana di Pianetagenoa1893.net.

L’anno scorso Milito e Sculli realizzarono una notevole percentuale dei gol complessivi del Genoa mentre in questa stagione sono già andati a segno otto giocatori diversi. Come se lo spiega?

«Nel Genoa di quest’anno non c’è più un leader assoluto come Milito e la squadra si muove ancora meglio, con occasioni importanti che capitano a tutti i giocatori impiegati. Qualche tempo fa era stato proprio un diretto interessato come Beppe Sculli a mettere in luce questo aspetto e a rimarcare come i meccanismi funzionassero a meraviglia».

Nelle due gare casalinghe di campionato disputate fino ad oggi, contro Roma e Napoli, il Genoa ha incontrato qualche difficoltà ma è riuscito a superarle brillantemente, a dimostrazione di quanto il gruppo creda in quello che fa…

«In queste partite il Genoa ha dimostrato una grande forza di carattere ed una superiorità atletica che emerge soprattutto alla distanza. Tutti quanti vantano notevoli meriti ma un contributo fondamentale lo sta fornendo ancora una volta mister Gasperini, allenatore straordinario che crede con tutto se stesso al progetto rossoblù. Un fattore, inoltre, salta subito agli occhi: è molto difficile, con questo Genoa, assistere ad una partita per così dire “normale”, senza particolari sussulti e banale nel proprio svolgimento. Quando scendono in campo gli undici grifoni scaturisce sempre qualche situazione particolare che rende emozionante la sfida di turno».

Ha avuto inizio domenica scorsa il ciclo di sette partite in ventun giorni che potrebbe far capire la reale dimensione della formazione rossoblù…

«Credo che non sarà necessario attendere così tanto per prevedere il tipo di stagione che il Genoa sarà in grado di interpretare. Un’idea piuttosto precisa si potrà avere giovedì prossimo, dopo la sfida di Europa League contro lo Slavia Praga e gli impegni di campionato con Chievo e Juventus. L’organico non è meno forte rispetto a quello dello scorso anno: anzi, sotto il profilo numerico, appare addirittura più competitivo. Dal mio punto di vista, scudetto a parte il Genoa può ambire a qualsiasi traguardo e, nelle singole partite, dispone anche dei mezzi per mettere in seria difficoltà Inter e Juventus».

Quanto può incidere la partita di Europa League contro lo Slavia Praga in ottica qualificazione?

«Se malauguratamente dovesse arrivare una sconfitta non sarebbe compromesso nulla ma la strada verso il passaggio del turno si farebbe impervia. In caso di vittoria, invece, penso che il resto del cammino del Genoa diventerebbe in discesa, contando anche sul grande entusiasmo destinato a contagiare l’intero ambiente».

Claudio Baffico

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