IL GIORNALISTA DELLA SETTIMANA – BEPPE NUTI: «Il colpaccio del Genoa sarà  a centrocampo»

Parola a Beppe Nuti, uno dei giornalisti più noti in ambito regionale. Tocca a lui, questa settimana, fare il punto sul Genoa che sta nascendo


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Oltre trent’anni di carriera nelle principali emittenti regionali, a dimostrazione che la competenza non passa mai di moda. Beppe Nuti ha contribuito a scrivere la storia del giornalismo di casa nostra degli ultimi decenni vivendo in prima persona i momenti salienti delle stagioni di Genoa e Sampdoria. Conduttore misurato ed obiettivo, Nuti è attualmente una delle punte di diamante di TeleNord, dove si occupa sia di cronaca che di sport. Punto di riferimento per tutti gli appassionati di calcio, il contenitore sportivo della domenica pomeriggio, con i commenti sulla giornata di campionato e le interviste dei protagonisti.

A differenza di anni precedenti, questa volta il Genoa ha già concluso parecchie operazioni di mercato e potrebbe presentarsi in ritiro con un organico pressochè completo. Un bel vantaggio…

«Sicuramente, in fase di preparazione si studiano i meccanismi e gli schemi da applicare durante la stagione, ed avere la possibilità di contare già su un gruppo pressochè definitivo costituisce un fattore davvero importante. Ancora di più questa volta, visto che oltre al campionato e alla Coppa Italia, si dovranno porre le basi per ben figurare anche in Europa League. I nuovi arrivati, inoltre, avranno a disposizione più tempo per conoscere i compagni di squadra ed il mister, seguendo passo per passo le varie fasi della preparazione. Lo scorso anno Thiago Motta e Milito arrivarono a campionato in corso e riuscirono a sopperire al meglio a questa situazione. Tranne casi particolari, quindi, sarebbe opportuno cercare di chiudere il cerchio il prima possibile».

Il presidente ha promesso anche per la prossima stagione un colpo alla Thiago Motta: crede che potrà essere il nuovo regista o andrà a rinforzare qualche altro reparto?

«Credo che anche questa volta la scommessa del Genoa sarà un centrocampista. In difesa, infatti, la squadra è già molto competitiva, senza dimenticare che Tomovic dovrebbe restare alla base. Discorso analogo per l’attacco, con gli arrivi di Floccari e Crespo che costituiscono delle assolute garanzie per il dopo Milito».

Negli ultimi tempi la società è alle prese con il nodo del portiere: quanti sono i margini per ricucire con Rubinho ed, eventualmente, quale sarebbe l’alternativaa lei più gradita?

«Penso che il rapporto tra Rubinho ed il Genoa possa ancora essere ricucito. Nel frattempo la società sta guardandosi attorno per individuare un eventuale sostituto all’altezza. Sorrentino e De Sanctis, ad esempio, sono due ottimi portieri, con una recente esperienza internazionale che non guasta».

Diversi anche i nomi ventilati per il ruolo di esterno destro: ciò presuppone la partenza di Mesto?

«A quanto mi risulta, Mesto dovrebbe rimanere. Si tratta, infatti, di un giocatore duttile, che può ricoprire diversi ruoli. Oltre a laterale di centrocampo, infatti, è in grado sia di agire nel tridente offensivo sia di scalare in difesa. Il pallino del Genoa è Lorenzo De Silvestri, elemento giovane e molto interessante. Mesto, però, è un ottimo giocatore che in passato era anche entrato nel giro della nazionale».

Tante big sembrano indebolite rispetto allo scorso campionato. E’ concreta la possibilità di ridurre il gap dalle migliori? «Quel che conta è confermarsi. Al primo anno di serie A il Genoa conquistò un buon decimo posto mentre nella scorsa stagione è riuscito a centrare uno straordinario quarto posto a pari punti con la Fiorentina. Credo che molto dipenderà dalle fortune in campo europeo: se il Genoa, come tutti ci auguriamo, dovesse proseguire l’avventura, per quasi tutto il girone d’andata sarebbe costretto a giocare due partite alla settimana. Meno male che, in virtù del piazzamento ottenuto in campionato, l’avventura in Coppa Italia inizierà più tardi del solito. I programmi e le previsioni sulla stagione rossoblù si potranno fare solo ad inizio settembre, ovvero dopo il primo turno di Europa League. In caso di qualificazione, infatti, la squadra cercherebbe di andare avanti al meglio su tre fronti, e le eventuali battute d’arresto in campionato non sarebbero viste come un dramma. In caso contrario, invece, si punterebbe molto sul campionato, nel tentativo di ripetere l’ultima annata. Senza trascurare la Coppa Italia, manifestazione che potrebbe regalare ulteriori soddisfazioni».

Claudio Baffico

RIPRODUZIONE (ANCHE PARZIALE) DELL’ARTICOLO CONSENTITA PREVIA CITAZIONE DELLA FONTE: WWW.PIANETAGENOA1893.NET

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