ESCLUSIVA, VALENTINI: “Prandelli esempio di lealtà. Serie A più ricca”

"Spero che la dirigenza e il popolo rossoblù lo aiutino. Il Genoa ha preso un maestro di calcio" spiega l'ex dg della Nazionale

Prandelli Valentini
Prandelli con l'ex dg della Nazionale Antonello Valentini

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Pianetagenoa1893.net ha intervistato in esclusiva Antonello Valentini, ex direttore generale della FIGC e responsabile della comunicazione che ha lavorato a stretto contatto con Cesare Prandelli in Azzurro. Il suo pensiero sul ritorno in Serie A del neo allenatore del Genoa.

Qual è il ricordo più bello e il momento più difficile vissuto in Azzurro con Prandelli? «Non dimentico l’Europeo del 2012: quella Nazionale aveva un grande temperamento e giocava bene grazie a Prandelli, che ha una visione moderna del calcio. Purtroppo arrivammo in finale con troppi infortunati. Brucia ancora il Mondiale 2014: ricordo la dignità, sua e di Abete, a dimettersi mezz’ora dopo Italia-Uruguay. Le critiche sugli agi del ritiro furono legate al brutto risultato. La verità è che a Prandelli mancò l’aiuto dal suo staff, troppi computer e poco campo. La Federazione, invece, non fece mancare niente: inviammo persino una camera iperbarica in Brasile. Non si creò il gruppo, che anzi era spaccato in tre: i senatori, i giovani e il duo Cassano-Balotelli».

Tra le tante esperienze lodevoli, nel 2011 un allenamento della Nazionale su un ex terreno strappato alla ‘ndrangheta. «Abbiamo svolto dei passi importanti per avvicinare la Nazionale al sociale e al civile, con emblematiche scelte di rafforzamento del Club Italia effettuate assieme ad Albertini e Prandelli. Ricordo con grande orgoglio la visita ad Auschwitz e Birkenau, gli allenamenti degli Azzurri nei luoghi terremotati dell’Emilia (Mirandola), a Rizziconi assieme a Don Ciotti nella terre delle ‘ndrine (abbiamo sfidato e vinto certe diffidenze e impopolarità). Mai come nel periodo di Prandelli la Nazionale ha aperto il suo cuore agli italiani».

La Serie A è più ricca con Prandelli? «Assolutamente, il suo ritorno sulla scena è un valore aggiunto, un accrescimento culturale in senso lato; ma anche di stile e lealtà, elementi che si fanno fatica a trovare nel calcio italiano. Reputo Prandelli un maestro di calcio con un ampio bagaglio tecnico dopo tanta gavetta e settore giovanile. É una persona che ascolta tutti e con la quale ci si può confrontare serenamente su ogni argomento».

Il Genoa è la squadra giusta per ripartire? «É la piazza ideale: Prandelli ha le qualità e i numeri per rilanciare una squadra in crisi. Il mister va supportato dalla società e dal meraviglioso pubblico genoano che non delude mai: ricordo il deflusso ordinato e civile dal Ferraris dei genovesi dopo Italia-Serbia, una partita macchiata dal mascalzone Ivan il Terribile. Mi auguro che Preziosi, secondo solo a Zamparini come mangia-allenatori, abbia fatto una scelta in prospettiva: Prandelli è il terzo allenatore stagionale del Genoa».

Alessandro Legnazzi

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