ESCLUSIVA PIANETAGENOA1893 – Seggiolini stadio: domani il Consiglio di stato decide nel merito

Il nostro giornale è in possesso del decreto con cui i giudici hanno sospeso la sentenza del Tar per consentire l'installazione dei sedili


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Domani si terrà dinanzi alla quinta sezione del Consiglio di Stato la camera di consiglio per la questione della procedura negoziata senza pubblicazione del bando di gare per il montaggio di 8500 seggiolini nuovi per lo stadio Luigi Ferraris. I giudici dovranno decidere l’appello proposto da Sportingenova contro la sentenza del Tar Liguria, adito dalla Vima srl che non era stata invitata alla procedura. I giudici di primo grado avevano sospeso il provvedimento per l’installazione dei nuovi seggiolini, imposti dalle norme Uefa. Prima però dell’udienza di domani, la società comunale di gestione dell’impianto di Marassi è riuscita ad ottenere il 1° luglio scorso, sempre dal Consiglio di Stato, la sospensione temporanea di 15 giorni della sentenza appellata. Al riguardo, Pianetagenoa1893.net è entrato in possesso del decreto dei giudici di Palazzo Spada. In esso si stabilisce che il 14 luglio sarà deciso nel merito i motivi di appello. Non dovrebbero però esserci problemi per la gara di andata del Genoa in casa, poiché, si legge nel decreto, «sono state montate 4462 sedute, mentre restano da posizionare 3900 sedute, per il cui montaggio necessitano 15 giorni». Considerato che il decreto di sospensione è stato emesso dal Consiglio il 1° luglio scorso, «considerato l’interesse pubblico al completamento dell’opera» si legge sempre nel provvedimento, probabilmente l’installazione dovrebbe essere completata entro domani. Ad ogni modo, scrivono i giudici, «l’interesse della contro interessata può trovare eventuale soddisfazione in sede risarcitoria». Ciò significa che se anche il Consiglio di Stato dovesse confermare la decisione del Tar, la Vima potrà eventualmente agire in giudizio contro Sportingenova per ottenere il risarcimento del danno derivante dalla mancata partecipazione alla procedura negoziata.

Marco Liguori

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