ESCLUSIVA PIANETAGENOA1893 – Ecco perché Preziosi potrebbe entrare nel capitale della Reggiana

Pianetagenoa1893.net ha esaminato la relazione del collegio sindacale del 30/6/2008 dove si evidenzia che a causa delle perdite degli ultimi esercizi la società  emiliana deve essere ricapitalizzata. Da ciò il Genoa potrebbe ricevere benefici tecnic


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«Il Collegio inoltre auspica che i Soci si rendano disponibili ad immettere nuove risorse all’interno della Società al fine di mantenere un corretto equilibrio finanziario». In questa frase contenuta nella relazione del collegio sindacale della Reggiana, allegata all’ultimo bilancio chiuso al 30 giugno 2008 ed esaminata da Pianetagenoa1893.net, è contenuta l’eventualità dell’ingresso del presidente e proprietario del Genoa, Enrico Preziosi, all’interno dell’azionariato della squadra di calcio, controllata attualmente dalla Iniziativa Tricolore srl. La notizia, riportata ieri dalla Gazzetta di Reggio e da Repubblica-Il Lavoro, sembra che stia diventando sempre più possibile di giorno in giorno. Oggi il quotidiano di Reggio Emilia ha riportato di un incontro a Desenzano tra Preziosi e i vertici della società granata. L’eventuale partecipazione assunta dal numero uno rossoblù non sarà naturalmente di controllo: l’articolo 16 bis delle Norme organizzative Figc (conosciute anche come Noif) vieta espressamente «partecipazioni o gestioni che determinino in capo al medesimo soggetto controlli diretti o indiretti in società appartenenti alla sfera professionistica o al campionato organizzato dal Comitato Interregionale». Dunque, Preziosi controlla il Genoa e non può avere la maggioranza anche in altre squadre dei campionati nostrani.

Bisogna ancora esaminare la relazione al bilancio, depositato in Camera di Commercio, dei tre “controllori” della Reggiana per meglio capire le condizioni di difficoltà in cui versa la società. Il collegio ha dato il via libera il 9 ottobre scorso «al riporto a nuovo della perdita di esercizio pari ad Euro 296.943 come proposto dall’Organo Amministrativo, che porta le perdite complessive conseguite e non ancora coperte ad un importo di Euro 486.583». Ciò significa che la Reggiana ha conseguito due esercizi in perdita, rispettivamente 2006/07 e 2007/08: le passività sono state sommate e riportate a quello attuale. I sindaci sottolineano che nonostante le perdite abbiano eroso oltre un terzo del capitale sociale e si debba applicare «il disposto previsto dall’art. 2446 del Codice Civile che prevede l’obbligo di convocazione immediata dell’Assemblea dei soci», il consiglio di amministrazione ha invece «optato per il rinvio a nuovo delle perdite». Gli amministratori della Reggiana hanno pensato che, alla data del 9 ottobre scorso, «non sussistono ulteriori perdite di esercizio tali da erodere ulteriormente il capitale sociale in quanto la Società ha realizzato nel mese di luglio plusvalenze da cessione del diritto alle prestazioni sportive di due calciatori in grado di assorbire le perdite gestionali del periodo». Nonostante ciò il collegio sindacale ha raccomandato «all’Organo Amministrativo di porre particolare attenzione all’evoluzione della gestione, mantenendo costantemente monitorato l’andamento economico-finanziario dell’attività, al fine di rispettare il disposto previsto dall’art. 2446 del Codice Civile». Nel verbale di assemblea ordinaria per l’approvazione del bilancio del 20 novembre scorso, si legge che nel giorno stesso è «stata convocata per la data odierna apposita assemblea straordinaria affinché deliberi sugli opportuni provvedimenti». Non risultano al momento in Camera di Commercio ulteriori documenti su questi provvedimenti: si può presumibilmente pensare che sia stato deliberato dagli azionisti un aumento del capitale sociale.

Ecco quindi spiegata la necessità di un socio forte finanziariamente come Preziosi, che possa aderire al rafforzamento patrimoniale della Reggiana. La contropartita potrebbe essere questa: la squadra emiliana potrebbe diventare il futuro serbatoio del Genoa per l’acquisizione di giovani talenti. Per ora, però, c’è soltanto una trattativa.

Marco Liguori

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