Trovato l’accordo “ponte” tra la Lega di Serie A e l’Associazione Italiana Calciatori, da questa domenica in poi si penserà solamente a giocare. Ad inaugurare il campionato al Luigi Ferraris contro il nuovo Genoa di mister Malesani, toccherà alla neopromossa Atalanta di Colantuono, indebolita dalla pesante penalizzazione di 6 punti ma ben rinforzata dopo un mercato brillante condotto dall’esperto responsabile tecnico Pierpaolo Marino. Pianetegenoa1893.net ha intervistato in esclusiva l’ex direttore generale del Napoli, in attesa dell’incontro tra rossoblù e nerazzurri.
Finito il tempo delle trattative e degli scioperi, ora sarà il campo a parlare. Che squadra è l’Atalanta di Pierpaolo Marino?
«E’ una squadra combattiva, organica e in linea con gli obiettivi da noi prefissati, ovvero la salvezza, specie con la pesante penalizzazione di 6 punti da recuperare».
6 punti in meno che non hanno certo minato il crescente entusiasmo nell’ambiente nerazzurro..
«Anzi. Siamo ancora più uniti per reagire a questa grave ingiustizia commessa nei confronti dell’Atalanta. Con l’ambiente che c’è qui a Bergamo e la tifoseria passionale, sempre legata alla squadra, non ci arrenderemo facilmente».
Domenica si inizia in casa del Genoa: che partita prevede?
«Molto difficile. Il Genoa ha allestito molto bene la rosa che conta importanti individualità. Il fattore campo sarà un ostacolo in più: la tifoseria genoana da sempre è una delle più influenti sulle prestazioni dei propri giocatori. Non sarà facile».
Cosa ne pensa del nuovo Genoa di Alberto Malesani?
«Preziosi ultimamente si è dimostrato molto abile sul mercato: sa allestire rose competitive, come quest’anno, e allo stesso tempo effettua operazioni interessanti e proficue dal punto di vista economico. Malesani poi è un grande allenatore, lo abbiamo visto a Bologna lo scorso anno: ha un suo credo tattico ben delineato e ha esperienza da vendere».
Chi teme di più della formazione rossoblù?
«Premesso che il Genoa è forte proprio come organico, individualità come Kucka e Palacio sono decisive sull’economia di una partita».
Daniele Zanardi
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