ESCLUSIVA PIANETAGENOA – Luigi Necco e Gianni Vasino: «Vi raccontiamo il nostro Napoli-Genoa»

Emozioni a gogò e le memorie del gemellaggio. Ecco Napoli-Genoa raccontata in esclusiva a Pianetagenoa1893.net da due fuoriclasse di Novantesimo minuto: il napoletano verace Luigi Necco e il genovesissimo Gianni Vasino. I due ex giornalisti della Rai precisano anche il loro rapporto dentro e fuori dalle quinte del piccolo schermo: tra di loro c’era una […]


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Emozioni a gogò e le memorie del gemellaggio. Ecco Napoli-Genoa raccontata in esclusiva a Pianetagenoa1893.net da due fuoriclasse di Novantesimo minuto: il napoletano verace Luigi Necco e il genovesissimo Gianni Vasino. I due ex giornalisti della Rai precisano anche il loro rapporto dentro e fuori dalle quinte del piccolo schermo: tra di loro c’era una profonda amicizia e nessuna rivalità.

Entrambi siete due celebrità di 90° minuto, anzi forse con voi la trasmissione è decollata: quali sono le differenze tra il periodo in cui lavoravate e il programma odierno?


Vasino: «Direi sostanziali. Prima c’eravamo solo noi. Ora decine di televisioni ben organizzate che permettono al tifoso e all’appassionato di calcio di essere informato in maniera diversa. Non ho nostalgia di quel passato perché fortunatamente l’informazione si è evoluta: noi con 90° eravamo l’unica fonte di sapienza calcistica. Ora c’è una vasta gamma di scelta che però non mi attira particolarmente. Allora con la nostra “ignoranza” eravamo più onesti delle attuali trasmissioni calcistiche che sembrano esistere solo per gli interessi diretti, quando noi avevamo decisamente più a cuore l’informazione dello sportivo. Non parlo tanto di errori di giudizio su un’azione o su un intervento falloso, ma di situazioni interpretate a seconda del desiderio di chi le analizza». 

Necco: «E’ tutto diverso poiché hanno spappolato il calcio e quindi non ha più ragion d’essere quell’appuntamento che una volta era unico».

Eravate rivali per Napoli e Milan vi “beccavate” anche fuori dal lavoro?

Vasino: «Con Gigi eravamo e siamo grandi amici: l’ho sentito appena due settimane fa. Lui, napoletano di nascita e di fede calcistica, è un tifoso spassionato, mentre io tifo Spal, non il Milan. Tutto è nato da un suo popolarissimo gesto al termine di Napoli-Milan 3-1, con le tre dita sventolate davanti alla telecamera in chiusura al collegamento. Io allora aspettai che il Napoli le buscasse dalla squadra rossonera: così in apertura del servizio mimai con la mano le quattro reti del Milan, facendo inevitabilmente arrabbiare Paolo Valenti».

Necco: «Non c’è mai stata rivalità tra noi. Semmai io e Gianni seguivamo due squadre che a fine anni ’80 erano rivali: tra noi c’è stato sempre rispetto e amicizia. Anzi vi dirò che ci continuiamo a sentire di tanto in tanto. Qualche giono fa Gianni mi aveva contattato per una diretta radiofonica: mi sono molto dispiaciuto poiché ero nella cripta di una chiesa e non arrivava il segnale. Così non ho potuto purtroppo effettuare il collegamento».

 

In seguito vi siete riappacificati?

Vasino: «Non c’è mai stato nessun litigio: tra di noi ci sono stati solamente sfottò sportivi e tante risate».

Necco: «Ma per carità, non c’è mai stata rivalità. Eravamo i componenti della stessa orchestra di 90° minuto».

Veniamo a Napoli-Genoa: quali sono i vostri ricordi della nascita del gemellaggio tra le due tifoserie nel 1982?

Vasino: «Purtroppo ero in redazione a Milano e il Genoa lo seguivo proprio marginalmente, quindi non ricordo benissimo. Sicuramente sono due squadre che hanno molti punti in comune per quanto riguarda la tifoseria: appassionati ed esplosivi, ma nella maniera giusta. L’esasperazione e il tifoso becero sono molto rari tra gli ultras rossoblù e azzurri: è un dato di fatto che aiuta non poco questo calcio che mi limito a definire “birichino”, per non dire altro».

Necco: «Fu una festa stupenda. Ricordo però che il Napoli era stato deferito dagli organi della giustizia sportiva per il pareggio col Genoa. Ma tutto si risolse in una bolla di sapone. Non credo in un modello che può essere esportato: due tifoserie sono gemellate tra loro e basta. Resta comunque un modo molto valido per evitare gli eccessi e le violenze dei sostenitori».

L’amicizia è stata rinsaldata nel 2007 con la contemporanea promozione in serie A delle due squadra: cosa ricordate?

Vasino: «I momenti più belli sono le promozioni, talmente sentite che fanno dimenticare tutto quello che è successo precedentemente. Prima infatti, bisogna retrocedere: è una pagina molto dolorosa per ogni squadra, che poi non può che vedere di malocchio la stagione disputata in una categoria inferiore, vivendo male l’annata. Con la promozione si dimentica tutto, è un evento straordinario, che nell’esempio di Genoa e Napoli, è reso ancora più speciale dal legame che lega le due tifoserie.L’amicizia tra i tifosi rossoblù e quelli azzurri può essere di esempio per tutti gli altri? Ho sempre impresse nella mente le parole di Paolo Valenti: “Quando commentate le partite, ispiratevi sempre al tifo di Genoa e Sampdoria, che fanno sempre molto fumo, ma poco arrosto”. Questo per descrivere il cuore delle tifoserie di Genova, ma anche quella sempre caldissima di Napoli».

Necco: «Mi fece molto piacere il ritorno in serie A del Napoli come anche quello del Genoa. Però questa promozione degli azzurri aveva il sapore di qualcosa di già programmato secondo regole industriali: mancava l’imprevedibilità».

Cos’hanno da chiedere Napoli e Genoa alla sfida di sabato sera?

Vasino: «Il Genoa sabato ha poco da chiedere. La parte sinistra della classifica è stata conquistata e ora bisogna mantenerla. Al presidente Preziosi farebbe piacere raggiungere quota 51 punti, per eguagliare il risultato dello scorso anno. In questa stagione i diversi momenti di difficoltà come il cambio di allenatore e di giocatori hanno minato il cammino del Grifone, che Ballardini ha coraggiosamente preso per mano, portandolo alla salvezza tranquilla, evidenziando solo ora i risultati del duro lavoro svolto sulla panchina rossoblù. La difesa gioca molto bene, come il centrocampo,sempre a corto di uomini che sabato vedrà l’invenzione di Rafinha perno centrale. Napoli e Genoa se la giocano alla pari, ma notando le evidenti auto-squalifiche di Dainelli, Palacio e Milanetto, è evidente che i rossoblù sono sulla carta inferiori alla formazione azzurra».

Necco: «Il Napoli ha compiuto un campionato straordinario e deve concluderlo in bellezza conquistando un posto in Champion’s League. La squadra di Mazzarri viene da due sconfitte consecutive e ha bisogno di una vittoria per raggiungere il suo obiettivo: non credo però a un Genoa senza obiettivi, sicuramente il Grifone contrasterà il Ciuccio. Mi auguro che sia una bellissima partita piena di emozioni».

Marco Liguori

Daniele Zanardi

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