ESCLUSIVA PG, Stefano Lombardi: “Genoa determinato, Lazio pronta a confermarsi. Complimenti a Juric e Inzaghi”

"I miei ricordi a Genova? Simo Dario Morello e Davide Nicola. Sono stato sempre benvoluto dai tifosi" ha affermato l'ex giocatore rossoblù e biancoceleste

Stefano Lombardi (Sacilesecalcio.it)

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La Lazio è in periodo di grande forma e cercherà di confermarsi davanti ai suoi tifosi. Di fronte troverà un Genoa che non molla mai, una squadra che fa della grinta e della determinazione le sue principali caratteristiche”. Pianetagenoa1893.net ha contattato Stefano Lombardi, doppio ex della partita di dopodomani all’Olimpico, che ha indossato la maglia rossoblù nel corso delle stagioni 199798 e 20001. Nel 1998 passò alla Lazio con la quale partecipò alla Coppa delle Coppe assieme a calciatori del calibro di Vieri, Stankovic e Alen Boksic.

Lazio-Genoa. Sfida impossibile per il Grifone visto il grande momento della squadra di Inzaghi?

La squadra di Inzaghi sta vivendo un ottimo momento e vorrà confermarsi davanti al proprio pubblico. Inzaghi dovrà valutare e gestire al meglio i giocatori rientrati dalle rispettive nazionali. Per il Genova la sfida sarà soprattutto a livello mentale dove determinazione e personalità potrebbero essere le armi più pericolose per creare problemi alla squadra capitolina.

Da una parte un Genoa che fatica a creare azioni da rete ma con la sicurezza Pavoletti, dall’altra un attacco guidato da Immobile formato azzurro. Le difese saranno i reparti più impegnati?

E’ vero che il Genoa sta faticando a costruire azioni da rete, ma credo che appena troverà i giusti equilibri richiesti dall’allenatore riuscirà a vedere con più facilità la porta anche se, al momento, solo Pavoletti sta confermando una grande continuità di prestazioni a livello realizzativo. Dall’altra abbiamo un Immobile che sembra stia ritrovando la brillantezza delle passate stagioni. Le difese avranno un ruolo importante dove le singole occasioni dei rispettivi attaccanti, se non lette in anticipo, potranno decidere il match.

Juric e Inzaghi possono essere considerati due talenti emergenti della nuova generazione di allenatori?

E’ un piacere vedere allenatori giovani sedersi su panchine così importanti e blasonate. Entrambi stanno lavorando in piazze difficili e si meritano il successo che stanno ottenendo. Anche se a volte, sopratutto in serie minori, non ci si siede in panchina perché si ha personalità o bravura ma solo per questioni di budget.

Che ricordi ha della sua esperienza a Genova?

Ho dei ricordi molto belli. Sono cresciuto come uomo e come calciatore insieme a dei compagni che reputo amici anche se la distanza non ci fa incontrare da molti anni. Ricordo in particolare Dario Morello e Davide Nicola che stimo e ammiro come uomo essendo stato il mio compagno di stanza in quella stagione. Fuori dal campo sono sempre stato ben voluto per la determinazione con la quale indossavo quella storica maglia. Grazie a tutti i genoani.

Dopo il Genoa (1997-98) arrivò la Lazio. Come andò il suo periodo romano?

A Roma passai un anno stupendo dove, seppur giocando poco, feci qualche presenza in campionato e in Coppa delle Coppe. La Lazio di allora era veramente forte tanto che perse lo scudetto per un punto, ma riuscì a vincerlo l’anno successivo. Era completa in tutti i reparti basterebbe rivedere la rosa di allora per rendersene conto.

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