Tre anni in massima serie e uno solo di purgatorio; centoventicinque presenze e centoventisette gol subiti con quella maglia. Alla vigilia di Torino-Genoa abbiamo contattato Silvano Martina, storico portiere del Grifone di Simoni e Onofri, per porgli alcune domande sui numeri uno dei suoi due club, e non solo.
Il Genoa può far conto su due portieri d’indubbio valore, Perin e Lamanna. “É vero, entrambi sono importanti: Lamanna è stato bravissimo nel non far rimpiangere Mattia, anche se credo che Perin abbia qualcosa in più. Come me la pensa Gasperini che non appena l’ha recuperato l’ha rimesso subito tra i pali”.
Per il futuro di entrambi il club dovrebbe cederne uno? “Innanzitutto ci vogliono gli acquirenti e in questo momento il mercato dei portieri è fermo poiché le grandi squadre sono tutte a posto. Il portiere è un ruolo complicato anche sotto questo punto di vista”.
Che opinione ha di Padelli, invece? “Ha fatto molta gavetta e tutto quello che ha se l’è meritato: sta facendo bene e gli auguro di proseguire. Non è bravo coi piedi e ha fatto degli errori clamorosi, ma capita anche ai migliori”.
Domani sera Torino-Genoa sarà una gara da cento pistole: chi perde è ufficialmente in crisi? “Aspetterei ancora qualche giornata, se il Torino vince diventa la squadra rivelazione ma il Genoa non può più permettersi altre sconfitte fuori casa. Un pareggio non risolve niente, entrambi gli allenatori la vorranno vincere ed eviteranno di pensare al derby e al Napoli”.
Per quali ragioni i granata non incantano più come a settembre? “Dall’esterno posso dire che i risultati dipendono anche dagli avversari, ad esempio a Roma contro la Lazio la sconfitta è preventivabile, e dalla fortuna. Il nostro campionato è talmente equilibrato che si può perdere o vincere contro chiunque”.
La convince Perotti dietro le punte? “Ho molta stima in Gasperini e se fa questa mossa è perché crede nell’argentino come rifinitore d’azioni perché ha le qualità per farlo”.
Alessandro Legnazzi
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