ESCLUSIVA PG – Serse Cosmi: «Ho il Grifone tatuato sulla mia pelle»

Verso Genoa-Palermo, il tecnico perugino ha ricordato le emozioni vissute sulla panchina rossoblù


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Annata 2004/05. Una stagione incancellabile nei ricordi dei tifosi genoani, indelebile sulla pelle di chi ha ricordato loro come fare a sognare. Nonostante quel brusco risveglio tra i campi di provincia. Serse Cosmi, ex allenatore di Genoa e, seppur per poco, Palermo, è intervenuto ai microfoni di Pianetagenoa1893.net per parlare del prossimo “Monday Night” e per ripescare dal cassetto delle emozioni la sua intensa esperienza in rossoblù.

Ogni tanto ci ripensa a quei momenti, Cosmi?

«Non c’è mai stato un momento in cui non ci abbia pensato. Quell’esperienza ha segnato inesorabilmente la mia carriera. Un’esperienza breve, diciamo così, ma davvero intensa. Il Genoa è stata la scelta migliore che avrei potuto fare, nonostante tutto quello che è successo dopo. Dopo le due promozioni con l’Arezzo e gli anni a Perugia, Genova è stata la mia prima tappa lontano da casa. Una scelta di prospettiva professionale. Mi sentivo dentro che il Genoa sarebbe tornato protagonista in A come lo è ora da qualche anno, insieme ad una città ed una tifoseria nettamente diverse da tutte le altre».

I segni di quella stagione li porta anche sulla pelle.

«Sì. Ho un Grifone bello grande tatuato sulla spalla che sta a rappresentare il mio legame a Perugia e al Genoa. Nonostante un titolo e una promozione che mi sono sentito scippare dopo averli conquistati con merito sul campo».

Il momento più intenso?

«La partita con l’Empoli è stata la cartolina della stagione. Stadio stracolmo per lo scontro diretto con la squadra che sarebbe arrivata seconda a fine campionato. Il gol di tacco di Zanini sotto la Nord, 3-2 finale. Dopo quella vittoria, nella nostra testa è nata la consapevolezza di essere pronti per la Serie A. Dal primo momento all’ultimo, il Genoa ha inciso tantissimo sulla mia professione, sul mio stato d’animo e la mia famiglia».

Perché?

«Perché vivevamo un sogno. Stavamo benissimo ad Arenzano, sia io che i miei figli, diventati presto tifosi del Genoa. Poi nella vita quando raggiungi un obiettivo, c’è sempre qualcosa che ti impedisce di godertelo. Ed è andata com’è andata». 

Se tornasse per un momento sulla panchina del Genoa, su chi punterebbe di più?

«Sui giovani. Perin, Sturaro, Bertolacci, che conosco da quell’anno a Lecce, e anche Mandragora: tutti giocatori dalle prospettive incoraggianti che possono rappresentare continuità per la società rossoblù e non solo. Le convocazioni in Nazionale ne sono la dimostrazione».

A Palermo, dopo un avvio titubante, Zamparini ha tradito la sua indole di mangia-allenatori e ha colto i frutti del lavoro di Iachini. 

«È stata una mossa intelligente, ma penso che il presidente abbia una rapporto diverso con Iachini rispetto ad altri tecnici. Aveva bisogno di capire la categoria, ora la strada percorsa è quella di un campionato tranquillo. Ora spiccano Dybala e Belotti, ma giocatori come Barreto, Bolzoni e Vasquez non sono da sottovalutare». 

Ieri Luca Antonelli non ha escluso che il Genoa possa piazzarsi in zona Europa, anche attraverso la “scorciatoia” della Coppa Italia.

«Credo sia un obiettivo raggiungibile. Dipende anche molto dalle annate: nelle stagioni scorse il Genoa ha faticato pur disponendo di una rosa di caratura, ora c’è più entusiasmo e in panchina Gasperini è una garanzia. E poi non ci sono solo i giovani: Pinilla e Matri sono giocatori che possono aiutare a fare la differenza. Penso che le cose si stiano mettendo per il verso giusto». 

Come finirà lunedì sera?

«Se non ci fosse Iachini in panchina vedrei il Genoa favorito, ma conoscendo la sua tradizione contro i colori rossoblù non ne sono più così sicuro. E io, dopo Piacenza, posso dirlo forte. Battute a parte, penso possa essere una gara equilibrata, pur con l’incognita della pausa: non sempre si ritorna con la stessa forma di prima, ma Genoa e Palermo vengono da un momento molto positivo».

Quando rivedremo Serse Cosmi agitarsi come sempre davanti alla panchina?

«Spero presto. Nei giorni scorsi hanno accostato il mio nome al Bari, ma dopo la fortissima esperienza col Lecce sarebbe impossibile allenare i biancorossi. Io voglio riallenare: nel frattempo guardo partite e, come sempre, tifo Genoa».

Daniele Zanardi

RIPRODUZIONE DELL’ARTICOLO CONSENTITA SOLO PER ESTRATTO PREVIA CITAZIONE DELLA FONTE: WWW.PIANETAGENOA1893.NET

 

 

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