ESCLUSIVA PG, Professor Zangrillo: «Perin non è a rischio carriera»

«Dispiace perché il nostro portiere era in grande forma e si candidava al ruolo di vice Buffon all'Europeo»

Zangrillo
Il Professor Alberto Zangrillo (dalla sua pagina Instagram)

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L’infortunio di Mattia Perin ha scosso il mondo rossoblù. Pianetagenoa1893.net ha chiesto al genovese e genoano professor Alberto Zangrillo, Direttore dell’Unità Operativa di Anestesia e Rianimazione Generale e dell’Unità Operativa di Anestesia e Rianimazione Cardio-Toraco-Vascolare presso l’IRCCS San Raffaele di Milano, un chiarimento del quadro clinico.

Che tipo d’infortunio ha subito Perin? «Piuttosto grave perché interrompe necessariamente l’attività agonistica per un lungo periodo. Il legamento interessato è fondamentale per l’integrità dell’articolazione più importante per un atleta: il ginocchio. Dispiace perché Perin era in grande forma e si candidava al ruolo di vice Buffon all’Europeo».

Prof. Zangrillo, la carriera di Perin è a rischio? «Assolutamente no. Le tecniche di chirurgia riparativa del legamento sono consolidate e i tempi, che erano particolarmente lunghi e impegnativi negli anni passati, ora sono più contenuti. Nella sfortuna si può vedere della fortuna perché questo genere d’infortunio sarebbe più grave per un attaccante».

C’è un preciso percorso riabilitativo da seguire? «Tutte le tecniche chirurgiche e riabilitative sono oggi standardizzate e internazionalizzate. L’importante è far passare il messaggio che non esistono guru o santoni del settore».

Strootman ha avuto lo stesso infortunio: non si ripeterà un caso bis, vero? «I casi sono mai uguali e per potersi esprimere bisognerebbe conoscere la risonanza magnetica. La situazione di Perin, invece, è ben definita e prevede la riparazione del legamento. Il portiere del Genoa è nelle mani di un buon professore».

 

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