ESCLUSIVA PG – Michele Sbravati: “Vi racconto i retroscena del trionfo in Nike Premier Cup”

«Abbiamo vinto un trofeo importantissimo che vale più di uno scudetto. Ora ci accingiamo a partecipare a un vero e proprio campionato del mondo giovanile». E’ a dir poco raggiante Michele Sbravati, responsabile del settore giovanile del Genoa, per la vittoria colta contro l’Inter ieri dai Giovanissimi nazionali di mister Brunello a Pescara nella finalissima […]


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«Abbiamo vinto un trofeo importantissimo che vale più di uno scudetto. Ora ci accingiamo a partecipare a un vero e proprio campionato del mondo giovanile». E’ a dir poco raggiante Michele Sbravati, responsabile del settore giovanile del Genoa, per la vittoria colta contro l’Inter ieri dai Giovanissimi nazionali di mister Brunello a Pescara nella finalissima italiana della Nike (o anche Manchester United) Premier Cup. I ragazzi di mister Brunello voleranno la prossima estate all’Old Trafford per giocare la fase finale. E ai microfoni di Pianetagenoa1893.net il dirigente rossoblù ha voluto raccontare i retroscena dell’importantissimo successo.

Sbravati, partiamo all’incontrario: chi sono gli artefici di questa vittoria?

«Innanzitutto dalla Scuola Calcio Barabino&Partners che ha avviato i ragazzi verso questo importante traguardo. E’ importantissimo anche il ruolo svolto dal direttore sportivo Francesco Bega e da Marco Rossi: il glorioso capitano rossoblù è di recente diventato il responsabile dello scouting».

Oltre alla dirigenza c’è il ruolo dello staff tecnico…

«Sì. Oltre a mister Davide Brunello ci sono anche gli altri tecnici che lo coadiuvano nel lavoro. Ma vorrei parlare anche dell’aspetto educativo che ha un ruolo altrettanto importante ma che viene spesso non considerato».

Prego…

«Abbiamo un convitto in cui sono ospiti otto ragazzi: cinque provenienti da altre regioni d’Italia e tre liguri di Cairo Montenotte, Diano Marina e Albenga. I ragazzi hanno uno staff di prim’ordine che li assiste nella crescita calcistica ed extracalcistica: il tutor scolastico Sauro Anaclerio, il tutor sportivo Marco Pellegri, e la psicologa Francesca Viacava. Ma c’è da ricordare un ulteriore aspetto».

Quale?

«Sono i sette ragazzi che hanno contribuito al primo posto in campionato che ha consentito al Genoa di accedere al torneo a Pescara. Non sono stati convocati a causa della limitazione della rosa a 18 giocatori, rispetto ai 25 di cui si compone la Leva 2000. Sono: Riccardo Malandruccolo attaccante di Latina, Andrea Cambiaso centrocampista di Genova, Manuel Charles attaccante di Genova, Matteo Calcagno centrocampista di Genova, Pietro Fasce centrocampista di Genova, Niccolò Piu attaccante di Vado Ligure e Davide Sanchez difensore di Genova. Sono tutti molto validi e protagonisti nelle gare del campionato di categoria».

Vi aspettavate questa vittoria?

«No, anche perché affrontavamo avversari che hanno investito molto nei rispettivi settori giovanili. Basti pensare che noi abbiamo impeigato circa 16mila euro contro la media di 3-400mila di Milan, Inter, Juventus e Fiorentina. Il valore aggiunto è stato quello svolto dalla scuola calcio e dai tecnici dei Giovanissimi: il risultato è stato il miracolo che abbiamo visto tutti in questo prestigiosissimo torneo».

E ora testa di nuovo al campionato: ma state già pensando al torneo in Inghilterra?

«Sì: sarà la quarta volta che parteciperemo in 26 anni. Sarà un vero e proprio mondiale per club giovanili. Ci prepareremo con la massima cura, ma avremo i piedi ben saldi a terra: potrebbe capitarci un girone con Santos, Real Madrid e Boca Juniors. Sarà comunque un’esperienza esaltante: da questo torneo sono usciti i migliori giocatori degli ultimi anni come Messi e Cristiano Ronaldo».

Marco Liguori

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