Un urlo. Uno squarcio nel cielo di Spagna. Una Coppa alzata sotto le stelle di Madrid. La Nazionale italiana di Enzo Bearzot proiettata verso l’immortalità, mentr il presidente Sandro Pertini gioiva in tribuna al Bernabeu: “Non ci riprendono più!“. Pianetagenoa1893.net ha incontrato in esclusiva Marco Tardelli, l’ex centrocampista di Atalanta e Juventus, nonché campione del Mondo nel 1982.
Secondo lei Gasperini è cambiato rispetto al passato? “Umanamente è sempre lo stesso ragazzo intelligente che ho conosciuto ai tempi della Juventus. La denuncia che ha fatto contro una parte del tifo rossoblù dopo il Palermo la capisco da uomo. Una persona non può dirsi cambiata se perde qualche partita. Dal punto di vista tattico ha sempre fatto vedere cose interessanti, la squadra è sempre entrata bene in campo con i giocatori che gli sono stati messi a disposizione”.
Purtroppo è infortunato ma Cristian Ansaldi è il miglior acquisto rossoblù? “Bisognerebbe chiederlo a Gasperini (ride, ndr)! A parte tutto, il cambiamento che gli ha fatto fare il mister da terzino sinistro a laterale destro di centrocampo dimostra come Gian Piero sappia leggere le cose da vero intenditore di calcio. Ansaldi si è valorizzato con il tempo e il Genoa ne ha tratto un beneficio”.
Qual è il centrocampista del Genoa che più le piace? “Ne prendo due, Ansaldi, a conferma di quanto abbiamo detto in precedenza, e Rincón: il venezuelano è un ottimo centrocampista”.
Lei conosce bene l’ambiente della Nazionale: Pavoletti può vestire l’Azzurro in Francia? “Tutto può accadere, anche questo. Pavoletti ha fatto bene al Genoa, si pensava che la Serie A fosse troppo pesante per lui dopo un’esperienza chiusa al Sassuolo. Deve lottare contro altri giocatori che, rispetto a lui, hanno più esperienza internazionale ma può farcela”.
Dopotutto Pavoletti ha segnato più di Pellé, il punto di riferimento dell’attacco di Conte… “Il nostro campionato italiano è meno qualitativo rispetto ai miei tempi o quelli di Platini e Maradona: però è il più tattico al mondo, e segnare in Italia non è mai facile. Pellé, voluto da Ronald Koeman al Southampton, non è mai stato un goleador eccezionale perché aiuta molto la squadra a salire, ed è da parecchi anni che gioca ad alti livelli”.
Alessandro Legnazzi
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