ESCLUSIVA PG, i mister Bianchi e Bugli: “Il Genoa insegna calcio e valori umani”

"Quando vedo Pellegri mi commuovo. L'esplosione di Pietro non ci stupisce" spiegano i tecnici

Genoa
Lo Sciorba Stadium (Foto Genoa cfc)

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Un lavoro di filiera, cooperativo. Un lavoro quotidiano che porta a grandi risultati nel tempo se alla base c’è entusiasmo, passione e competenza. Un lavoro di squadra, insomma, che parte da lontano e giunge ai più grandi palcoscenici del calcio italiano. E’ capitato così a Pietro Pellegri, ma non solo. La strada intrapresa dal Millennial rossoblù è la stessa percorsa da Mandragora, Sturaro, Panico, Perin, Cofie, El Shaarawy e tanti altri nell’avvenire.

Giovani scoperti prevalentemente sul territorio ligure grazie a un tentacolare lavoro di scouting, provini e analisi. Il frutto di tale incessante attività è la crescita esponenziale del settore giovanile rosssoblù. Negli ultimi anni sono arrivati importanti riconoscimenti, finali scudetto, partecipazioni a prestigiosi tornei italiani e internazionali, e il trofeo più importante di tutti: il debutto tra i professionisti di un ragazzo cresciuto a pane e Genoa. Che gioia, per tutti.

Pianetagenoa1893.net ha intervistato in esclusiva Andrea Bianchi, responsabile tecnico dei Giovanissimi C (leva 2003), e Igor Bugli, responsabile tecnico degli Esordienti B (leva 2006). I due, assieme ad altri colleghi allenatori rossoblù (Ferrara, Bianchi, Carrozzino, Bugli, Gervasi, Brunello, Chiappino e Stellini), hanno allenato Pietro Pellegri, il primo 2001 ad aver segnato – al debutto dal primo minuto – nel Big 5, i cinque maggiori campionati d’Europa.

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