ESCLUSIVA PG, Gunter: “Sto scoprendo il Genoa. Genova e Istanbul unite da un filo conduttore”

"I miei due ex allenatori italiani Prandelli e Mancini sono molto preparati e con grande personalità". Il difensore del Genoa aggiunge su Ballardini: "Sa quello che vuole e sa usare le giuste parole per motivarci"


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Gli insegnamenti di Prandelli e Mancini, l’ammirazione per l’amico ed ex compagno Hummels e una Serie A in cui lasciare il segno con il giusto ritmo. Pianetagenoa1893.net ha intervistato Koray Günter, arrivato in estate dal Galatasaray. Il difensore ha superato il primo impatto con la nuova realtà e iniziato a muoversi tra i vicoli e le stradine della Superba: “Siamo un gruppo compatto composto dal giusto mix di gioventù ed esperienza. Genova? Città fantastica, ho iniziato a scoprirla. Nel centro storico rivivo un po’ di Turchia”.

Gunter (Foto Genoa cfc -Tanopress)

In una recente intervista a Pianetagenoa1893.net Cesare Prandelli ha speso parole di elogio per lei. Cosa ricorda del suo ex tecnico?

Prandelli è un allenatore molto preparato. Ho avuto grande considerazione per lui, anche se in quel periodo non giocavo con regolarità. Sapevo che aveva una buona considerazione di me e che si aspettava molto. Ho imparato tanto da lui, nonostante non abbia collezionato un gran numero di minuti”.

Prandelli
L’ex ct Cesare Prandelli (dalla pagina Facebook della Nazionale)

Al Galatasaray ha trovato anche Mancini, oggi commissario tecnico della Nazionale. E’ l’uomo giusto per gli azzurri?

Mancini è un allenatore eccezionale, possiede grande sensibilità particolarmente nei momenti più complicati della stagione. Non lascia mai nulla al caso, né a livello tattico, né sotto il profilo della gestione del gruppo. E’ facile allenare grandi campioni ma lui è molto attento alla crescita dei giovani: ai tempi del Galatasaray eravamo un gruppo composto da giocatori di esperienza e da ragazzi con tanta voglia di crescere. Mancini aveva sempre parole d’elogio per noi giovani e quando sbagliavamo più che contrariarsi nei nostri confronti, ci invitava a capire gli errori e a rifare meglio il giorno dopo. L’Italia ora sta ripartendo dalla linea verde e Mancini e il suo staff sono le persone giuste per questo compito. Quando giocavo nel Borussia Dortmund ho ricevuto la sua chiamata per trasferirmi in Turchia, a un uomo della sua caratura non ho potuto dire di no, iniziando una nuova fase della mia carriera.

Italia Mancini
Il ct Mancini (da Vivo_Azzurro)

Ora lei lavora con Ballardini: cosa pensa di lui?

Il mister sa quello che vuole e sa usare le giuste parole per motivarci. A livello tattico, sa scegliere la miglior soluzione in base alla partita a cui andiamo incontro giornata per giornata. Sono contento di poter lavorare con lui”.

Ballardini
Mister Ballardini (foto di Genoa CFC Tanopress)

In quale posizione di difesa esprime al meglio le sue caratteristiche?

Io mi adatto a ciò che il mister mi chiede, mi adatto sempre alle esigenze della squadra e a ciò che la partita richiede. In generale, preferisco giocare nei tre di difesa, ma qualora servisse posso giocare anche largo a destra. Contro l’Empoli per esempio sono entrato e ho ricoperto questa posizione: quando vengo chiamato in causa do sempre il massimo”.

Ci sono dei giocatori che l’hanno ispirata nella sua carriera?

Da bambino ho ammirato tanti giocatori: uno dei miei preferiti era David Beckam. Poi crescendo ho iniziato a giocare con tanti giocatori di alto livello e da tutti ho sempre cercato di imparare qualcosa per migliorare e arricchire il mio modo di giocare. Tra tutti, mi ha colpito Mats Hummels, mio compagno nel Borussia Dortumund: un difensore completo, capace di fare la differenza.

Dopo aver parlato di allenatori, di tattica e del suo percorso di crescita con figure importanti del calcio italiano, il nuovo difensore rossoblù parla delle sue impressioni su Genova.

Qual è stato il suo primo impatto con Genova e il Genoa?

Genova è una città molto bella, sto iniziando a conoscere i genovesi e i tifosi genoani. Avevo chiesto a Muslera, con cui avevo giocato nel Galatasaray, come ci si trova in Italia: mi ha raccontato che era un bel posto dove vivere e giocare a calcio. In Turchia avevo iniziato a prendere lezioni d’italiano, questo mi sta aiutando a integrarmi nella nuova realtà.

Il Genoa è una squadra composta da elementi di esperienza e da giovani con tanta voglia di essere all’altezza di un club di questo blasone. Con i miei compagni di reparto mi trovo molto bene: con Spolli, Lisandro Lopez, Zukanovic e Davide (NDR: Biraschi) stiamo creando un bel gruppo in difesa. Cerco anche di imparare da loro giorno per giorno perché sono giocatori che ben conoscono la serie A.

Spolli, Rolon e Gunter in allenamento (Foto Genoa cfc Tanopress)

Ha iniziato a visitare la città? Ha trovato similitudini con Istanbul? (NDR: nel 1348 i genovesi hanno lasciato la loro impronta nella città turca costruendo la Torre di Galata e il quartiere attorno ad essa)

Sono città diverse ma allo stesso tempo simili. Istanbul è molto più caotica, considerato l’alto numero di abitanti, ma Genova ha dei tratti caratteristici che me la ricordano. Per esempio: il centro storico e suoi numerosi vicoli e stradine che si incrociano l’uno con l’altro. Ho iniziato anche a conoscere l’entroterra genovese e la Liguria in generale: Portofino e le Cinque Terre sono luoghi unici che ti lasciano senza parole.

Dalla Turchia all’Italia. Ha avuto problemi a calarsi nella nuova realtà?

No, nessun problema, sono stato accolto favorevolmente e qui mi sento a mio agio. In Germania avevo amici italiani e a contatto con loro ho iniziato a conoscere la vostra cultura e il vostro modo di vivere. Abitavo in una casa dove di fronte c’erano un gruppo di italiani e avevamo le porte sempre aperte, l’una di fronte all’altra e quindi c’era un continuo viavai. Lì vicino c’era anche la loro pizzeria e mi sono appassionato alla vostra cucina, oltre che a imparare il vostro lifestyle.

Gunter
Koray Günter (foto di Genoa CFC Tanopress)

Genova è stata colpita dalla tragedia del Ponte Morandi: domani ricorrerà un mese dal terribile evento…

E’ stato una calamità che mi ha lasciato senza parole. E’ incredibile come cose del genere possano accadere: non devono più succedere. Percorrevo il ponte due-tre volte al giorno per andare agli allenamenti a Pegli. E aver sentito quel tremendo boato è stato surreale: ha spezzato in due la città. Sono vicino alle famiglie colpite da questa immane tragedia.

Ha qualche hobby particolare?

La mia più grande passione è il calcio, ma sono un appassionato di Nfl: quando posso seguo le partite di football americano in televisione, orari permettendo. Mi piacciono tutti gli sport dove si usa un pallone: mi piace anche il ping pong dove la palla è decisamente più piccola. Inoltre seguo con attenzione anche il basket e la Nba.

Concludiamo con una domanda di diverso argomento. Quale canzone le dà più carica tra queste: “Emotional rescue” dei Rolling Stones, “Slave to the rhythm” di Grace Jones e “One kiss” di Dua Lipa?

Non è una scelta facile: tra queste preferisco “Slave to the rhythm” perché è una canzone che ha ritmo e nel calcio il ritmo è tutto.

Riccardo Cabona

Marco Liguori

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